SENIGALLIA – Non si può convivere con l’alluvione, nonostante le ripetute affermazioni sul fatto che le catastrofi legate ai cambiamenti climatici saranno sempre più frequenti e che quindi bisognerà farci l’abitudine. «Nel nostro territorio ci viene detto che dovremo imparare a convivere con l’alluvione, ma chi lo ha subito sa benissimo che è impossibile convivere con la devastazione, come è insostenibile vivere nell’incubo perenne che si ripeta».
A ribadire questi concetti è il gruppo FAI Senigallia, per bocca della capogruppo Maria Rosa Castelli. «Dopo l’alluvione del 2014 erano stati predisposti progetti idonei ad evitare le esondazioni, è indispensabile che, senza ulteriori ingiustificabili ritardi, siano immediatamente attuati nelle adeguate misure, respingendo qualsiasi tipologia di stallo. Nel contempo è immediatamente necessaria la pulizia fluviale, seguita dalla costante manutenzione e dalla predisposizione di un sistema di allertamento valido. Questo chiediamo con forza alla Regione e allo Stato, insieme ad adeguati ristori che consentano alle famiglie ed alle attività produttive di rialzarsi».
Secondo il gruppo Fai di Senigallia, il problema è nell’atteggiamento di quanti vedono da fuori una città che vuole ripartire: «Nessuno deve pensare che una volta esaurita l’emergenza tutto possa tornare come prima in attesa della prossima catastrofe e dei prossimi morti. Noi continueremo la nostra attività di formazione ed educazione alla cura e tutela dell’ambiente, certi che il rispetto della natura è fondamentale per la nostra sopravvivenza» conclude Maria Rosa Castelli.