SENIGALLIA – Molteplici le iniziative concretizzate negli ultimi giorni all’istituto Panzini di Senigallia. Iniziative per gli studenti ma non solo, dato il carattere sia didattico che educativo, valevole quindi per la comunità intera.
Il primo incontro è stato quello con Simonetta e Vittorio Saccinto, i genitori di Francesco, il ragazzo morto dopo essere stato travolto a Corinaldo dal conducente di un furgone senza patente e sotto l’effetto di sostanze alcoliche.
Una tragedia che aveva scosso l’intero paese e non solo, che è stata ripercorsa con i ragazzi delle classe prime e seconde.
I due genitori hanno raccontato ai ragazzi del Panzini la loro tragica esperienza perché possa divenire di insegnamento per tutti, soprattutto per i giovani che un domani condurranno veicoli: il senso di responsabilità è ciò che hanno compreso e interiorizzato grazie anche al docufilm “Ogni giorno” visto insieme al comandante della Polizia Stradale Paolo Molinelli, all’avvocato Corrado Canafoglia e ai ragazzi dell’Associazione “Rose Bianche sull’asfalto”, creata proprio per ricavare insegnamenti dalla tragedia che ha ucciso “Saccio”.
Presso la sala incontri del Panzini si è svolto anche l’iniziativa con i Carabinieri Forestali delle Marche – gruppo di Ancona, rivolta alle classi 2 E e 2 G del settore enogastronomico. Scopo dell’incontro era quello di far comprendere il valore della tutela dell’ambiente, della flora e della fauna a rischio di estinzione, in modo da sviluppare comportamenti responsabili.
Il maresciallo dei Carabinieri Forestali del Raggruppamento CITES (Convention on International trade in endangered species of wild fauna and flora) di Ancona Francesco Barra ha spiegato agli studenti dell’istituto d’istruzione superiore A. Panzini di Senigallia che la principale causa del rischio di estinzione per oltre 35.000 specie tra flora e fauna) è proprio l’irresponsabilità derivante dal ricco mercato di pelli e accessori derivati dagli animali: pitone, coccodrillo, lince, caviale, storione, balena e squalo, elefanti, tartarughe e leopardi sono solo alcune delle specie a rischio per via della loro pelle, corna, carni.
Anche i coralli e molte piante sono a rischio: orchidee, piante carnivore, cactus: sono sottoposte a regolamentazione CITES proprio per evitarne la scomparsa.
Ma la lotta è dura perché si confronta con un valore di mercato che, ogni anno nel mondo, supera i 25 miliardi di euro di cui un terzo dei proventi derivano da attività illegali.