SENIGALLIA – Hotel Trocadero, capitolo secondo. Si è svolto ieri, venerdì 26 giugno, l’incontro atteso tra una delegazione di ospiti della struttura di via Goldoni, gli attivisti del centro Arvultùra, l’assessore al welfare Carlo Girolametti e i responsabili dei servizi sociali Maurizio Mandolini e Lorella Campolucci. Un incontro definito utile e proficuo perché ha permesso di fare luce su alcune situazioni che erano state denunciate pubblicamente durante una manifestazione ma di cui non era a completa conoscenza l’amministrazione senigalliese.
Come già accennato proprio a CentroPagina.it, l’assessore Girolametti ha «preso atto delle criticità segnalate, in parte già note, riguardanti le camere situate nel mezzanino dell’hotel. Verranno verificate le condizioni igienico-sanitarie e, ove necessario, verrà fatto obbligo al proprietario del rispetto di tali condizioni».
La prima nota risolutiva della questione è che la signora e i due figli – di cui uno minorenne – verranno spostati in un’altra soluzione all’interno della stessa struttura. Girolametti però ha tenuto a precisare che inizialmente la stanza era affidata solo alla signora e che poi i figli sono giunti in un secondo momento all’insaputa dei servizi sociali, avvisati del cambiamento solo in seguito.
«La tipologia degli alloggi all’interno della residenza alberghiera – spiega l’assessore al welfare – è molto differenziata ed oltre ad appartamenti, mono, bilocali e trilocali, ci sono soluzioni abitative composte solo da una stanza con bagno». Nel 50% dei 24 casi, il nucleo familiare è composto da una sola persona e le criticità riguardano situazioni che si contano sulle dita di una mano.
Durante l’incontro è stato ribadito come l’ospitalità all’interno dell’hotel Trocadero sia solo una risposta emergenziale che il Comune di Senigallia, al contrario di altri Comuni, mette a disposizione di nuclei familiari oggetto di “sfratto”: «Nessuno a Senigallia deve essere messo per strada – spiega Girolametti -. Il tema dell’alloggio ha avuto la massima attenzione da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi 20 anni».
L’emergenza covid ha inoltre influito sul numero di persone richiedenti un alloggio popolare e lo farà ancora in futuro: nonostante in città siano stati realizzati negli ultimi 10 anni numerosi interventi per case popolari, case in edilizia agevolata e case con patto di futura vendita da parte dell’Erap Marche, nonostante i contributi per l’affitto che l’ente locale distribuisce, l’amministrazione comunale si dichiara preoccupata: l’assessore al welfare, sanità ed edilizia residenziale pubblica Girolametti ammette che «è stato prorogato al 1 settembre il blocco degli sfratti previsto dal decreto “Cura Italia”, ma sicuramente la morosità incolpevole in questi mesi di emergenza Covid è aumentata. Nuove risorse devono essere individuate dal governo nazionale e messe a disposizione dei Comuni per far fronte a quella che potrebbe essere una grave emergenza abitativa».