SENIGALLIA – Sono ancora in corso gli accertamenti tecnici per chiarire le cause del vasto incendio di ieri sera, 16 agosto, che ha bruciato quasi due ettari di terreno collinare. A fuoco sono andate sterpaglie, cespugli, alberi: la vegetazione insomma che ricopriva quel pezzo di terreno stretto tra via Cellini e la complanare nord di Senigallia, tra un’abitazione privata e la ditta Omas.
Solo grazie al tempestivo ed efficace intervento delle tre squadre di vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Senigallia, Arcevia e Ancona, si è riusciti a impedire che le fiamme, alimentate dal vento, raggiungessero la casa e la ditta confinante col terreno, ma ci sono mancati davvero pochi metri: un terrazzo e una recinzione sono state annerite.
Durante le operazioni di spegnimento delle fiamme, sono state evacuate alcune persone compresa una con difficoltà deambulatorie residenti nell’abitazione più vicina al luogo dell’incendio: un fatto dovuto solo all’aria che era divenuta irrespirabile, quindi una precauzione.
«Temevamo che le fiamme, che avevano intaccato dei grossi pini, potessero propagarsi al tetto del nostro stabile» ha commentato Riccardo Antognoni, uno dei quattro soci dell’azienda Omas, produttrice di strumenti e utensili da lavoro, ricambi e accessori. Scenario poi scongiurato dai vigili del fuoco. A dare una mano anche alcuni dipendenti che hanno utilizzato la manichetta antincendio per evitare che i due grossi alberi proprio al confine tra i due terreni potessero far propagare l’incendio in direzione nord.
Dopo le operazioni svolte in emergenza, questa mattina, martedì 17, i vigili del fuoco di presidio nell’area e il personale del commissariato di Senigallia, che sta facendo luce sull’episodio, hanno effettuato altri rilievi anche se, al momento, non sembra essere emerso nulla che possa far pensare alla pista dolosa. L’unica testimonianza in tal senso è di una persona che ha parlato di incendio sviluppatosi in quattro punti differenti: prima di pensare allo scenario peggiore, però, bisognerà accertare se siano stati i residui resi volatili a cadere su altre porzioni di terreno e a dare origine a nuovi focolai.