Senigallia

Intervista alla scrittrice di gialli Luciana Quattrini: a Senigallia si intrecciano storia e finzione, amori e omicidi

Tre i romanzi gialli scritti dalla senigalliese che sta già lavorando a una quarta uscita: le indagini del commissario Rodi continuano

La scrittrice senigalliese Luciana Quattrini
La scrittrice senigalliese Luciana Quattrini

SENIGALLIA – La passione per il giallo covava nel sangue, l’amore per la città le si è appiccicato addosso come la sabbia d’estate. E poi la caratterizzazione dei personaggi; la veridicità dei fatti storici intrecciati a elementi narrativi di fantasia; e quel ritmo incalzante che non ti fa abbandonare il libro. Questi sono gli elementi che – ma solo riassumendo – contraddistinguono i romanzi gialli di Luciana Quattrini, scrittrice senigalliese che dal 2010 ha dato alla luce tre libri, ambientati a Senigallia.

«La vocazione per il giallo c’è da tempo – racconta – la volontà di scriverne uno è nata una decina di anni fa. Pian piano, lavorandoci su è nato La disciplina del mare (Prospettiva Editrice, 2010), poi da lì sono ripartita per il secondo libro Adriatico-gli occhi del Puma (Prospettiva Editrice, 2012) e, tre anni dopo, Il rumore dell’inverno (Ventura Edizioni, 2015). Ho scelto il giallo perché cattura l’attenzione: io cerco di dare un ritmo intenso e di muovermi a scacchiera, rendendo così il libro tutt’altro che monotono, mantenendo l’attenzione del lettore. Addirittura mi hanno detto alcune persone che non ci hanno dormito la notte per poter sapere chi era l’assassino. Per me è stata un’ottima notizia: voleva dire che in qualche modo avevo colto nel segno».

Il lavoro per realizzare un giallo è tanto: non serve solo l’idea per una trama avvincente, ma serve anche lo studio, parecchio studio. «Non mi piace scrivere cose inesatte o essere superficiale: cerco di essere precisa in ciò che scrivo perché non voglio che il lettore perda la fiducia nell’autore. E per fare questo devo documentarmi» spiega Luciana Quattrini.

Nella sua Senigallia, dove vive e lavora, ha scelto di dipingere tre quadri a tinte più che vivaci: gli omicidi devono essere risolti ma passando prima per storie che connotano la zona, come il circuito di Senigallia, o per luoghi che sono qualcosa di più di uno sfondo: il mare e la città sono coprotagonisti delle indagini del Commissario Rodi. Ecco le indagini e gli inquirenti sono uno degli elementi fissi in tutti e tre i romanzi gialli, quasi una sorta di sceneggiatura già pronta per il cinema. Poi il ritmo incalzante, lo stile asciutto e scarno, il metodo che intreccia trame e storie, indagini e amori, segreti e debolezze fanno il resto.
La scelta di Luciana Quattrini di ambientare i gialli a Senigallia sembra vincente: non solo sono apprezzati in città anche per il fatto che alcuni personaggi, strade, episodi possono essere riconosciuti; anche fuori dai confini cittadini ha riscosso successo. Il secondo libro è stato presentato anche al Salone del Libro di Torino. E poi Bologna e altre città.

C’è infine uno studio psicologico per creare la giusta caratterizzazione dei personaggi, alcuni inventati di sana pianta, altri più simili ai suoi concittadini: «Diciamo che non è proprio la realtà quella che descrivo, ma si può avvicinare ad essa solo per alcuni aspetti – spiega Luciana Quattrini – però in tanti hanno riconosciuto alcune peculiarità dei nomi più celebri o per un motivo o per un altro. Mi piace infine offrire più punti di vista da cui raccontare la storia, l’episodio o un elemento caratterizzante del racconto: così, spero, tutti possono trovarsi in ciò che scrivo e vivere le emozioni che vorrei suscitare nei lettori, in quelli che hanno vissuto l’epoca del circuito di Senigallia come in quelli che ne hanno solo sentito parlare, in coloro che si ricordano di un certo personaggio, come per chi non l’ha conosciuto: in un certo senso offro uno spaccato di Senigallia che rischia di perdersi e che non si trova in nessun libro, ovviamente inserito in un giallo che spero sia il più avvincente possibile».