SENIGALLIA – Per la rassegna dei “Martedì” questa settimana verrà prioiettato “Io Claude Monet”, dedicato al grande pittore francese (Parigi, 1840 – Giverny, 1926), lunedì 17 (alle ore 18.40), martedì 18 alle 21.15 e mercoledì 19 con doppio spettacolo (alle ore 18.30 e poi alle 21.15). Sarà un viaggio intimo nella vita dell’impressionista forse più amato. Una visita nei luoghi che lo hanno ispirato: da Honfleur a Étretat, da Parigi a Venezia, da Londra a Le Havre. Il film mostra decine delle straordinarie opere conservate nei più importanti musei del mondo, tutte riprese in alta definizione, oltre che alcune delle tremila lettere inviate agli amici più cari.
Il nuovo docu-film di Phil Grabsky: “Io, Claude Monet” si snoda da questo immenso patrimonio artistico ed epistolare, dando ampio spazio alla poco nota corrispondenza con i colleghi impressionisti: Bazille, Manet e Pissarro e agli accesi scambi di opinione col mercante Paul Durand-Ruel. Mostra il rapporto spesso conflittuale di Monet con il mondo dell’arte. Mette così a nudo la tumultuosa e complessa vita interiore e del pittore, che alternò momenti di intensa depressione a giorni di assoluta euforia creativa, ben rappresentati dalla ossessione per le ninfee, alla ricerca della bellezza.
Nella serata di mercoledì 19 sarà inoltre proiettato per la rassegna d’autore “Barriere” (Fences), terza regia di Denzel Washington, che è anche il protagonista e mattatore assoluto della pellicola. Si tratta dell’adattamento cinematografico di una vecchia opera teatrale di August Wilson, vincitrice del premio Pulitzer per la drammaturgia.
Al centro della vicenda il titanico Troy, ex campione di baseball, ora impiegato come netturbino a Pittsburgh. Gigante per forza fisica e psichica, si ritrova intrappolato in una vita minimale, piena di rabbia per le ingiustizie sociali, tormentato dai sensi di colpa e sofferente per contrasti con i due figli e la moglie. Il vero protagonista del film è in realtà il cortile dove Troy-Denzel racconta le sue storie. Quel piccolo giardinetto è la scenografia principale del film, “barriere” non solo metaforiche.
Viola Davis, nella parte della moglie, ha appena ottenuto il premio Oscar come migliore attrice non protagonista, per la sua interpretazione in questo film. Barriere ha avuto anche altre candidature all’Oscar: come miglior film, per la sceneggiatura e per lo stesso Denzel Washington come attore protagonista.