Senigallia

La Caritas di Senigallia aderisce a Share the Journey

Giovedì alle 18 al teatro Portone, l'iniziativa promossa da Caritas International attraverso la campagna che ha come obiettivo quello di promuovere la cultura dell’incontro nelle comunità dove i migranti partono o ritornano

Una barca di migranti
Una barca di migranti

SENIGALLIA- Accogliere, proteggere, promuovere ed integrare, sono questi i quattro temi che saranno affrontati durante l’incontro in programma giovedì 7 dicembre alle 18 nei locali del Teatro Portone, in piazza della Vittoria 22, grazie a SPRAR, Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo, alla diocesi, a Fondazione Caritas e a Migrantes.

«Sarà un modo – spiega Ettore Fusaro, responsabile Caritas Marche – Per capire e contribuire a far capire al pubblico perché così tante persone stanno lasciando la loro terra in questo preciso momento storico. Ma anche per stimolare le comunità a costruire relazioni con i rifugiati e i migranti del nostro territorio, per accendere una luce e illuminare la strada. Nella storia c’è sempre stato qualcuno costretto ad abbandonare il proprio Paese e i propri affetti per cercare una vita più degna per sé e per i propri cari, la migrazione è una questione molto antica: questa campagna mira ad aiutare le comunità a vederla con occhi nuovi e cuore aperto. Per usare le parole del Santo Padre: “Cristo ci chiede di accogliere i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati a braccia aperte. Accogliere proprio così, con le braccia bene aperte, perché quando le braccia sono aperte sono pronte a un abbraccio sincero, affettuoso, avvolgente, come la Chiesa madre che abbraccia tutti nella condivisione del viaggio comune”».

Share the journey, condividiamo il viaggio è la campagna di Caritas Internationalis, lanciata in via ufficiale da papa Francesco durante l’udienza generale da piazza San Pietro il 27 settembre, davanti a migliaia di migranti, rifugiati e richiedenti asilo accolti grazie ai tanti progetti Caritas. Questa campagna, della durata di due anni e promossa in 160 Paesi del mondo, nasce con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’incontro nelle comunità dove i migranti partono o ritornano, in quelle in cui si trovano a transitare e in quelle dove scelgono di stabilire le loro case e le loro famiglie.