Senigallia

La Cesanella cambia volto, approvata la variante

La Giunta comunale ha approvato la variante al Piano Particolareggiato del Parco. Per il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, un utilizzo più comodo e agevole delle strade e un miglioramento della viabilità nella zona nord della città

Il rendering del progetto

SENIGALLIA – È iniziato il conto alla rovescia per la realizzazione del nuovo ingresso al quartiere della Cesanella con la progettazione della rotatoria di accesso e di un parcheggio a servizio del lungomare e dei residenti.

Nell’ultima seduta, infatti, la Giunta comunale ha approvato la variante al Piano Particolareggiato del Parco che apre l’iter finalizzato alla riqualificazione di piazzale Michelangelo e dell’intera area in entrata di uno dei quartieri più popolosi della città, che nell’ultimo decennio ha avuto uno sviluppo urbano improntato alla sostenibilità ambientale, all’edilizia sociale e ai servizi collettivi. L’intervento sarà finanziato con le risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione relativi alla riqualificazione di un’area privata.

«La realizzazione della rotatoria e dell’accesso dalla statale Adriatica al quartiere – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – rappresenta uno degli importanti tasselli di riqualificazione della città che l’Amministrazione sta attuando dopo l’apertura della Complanare. Quest’ultima, infatti, permette di mettere ordine e di riorganizzare la viabilità nei quartieri a nord della città, e di dare un volto più urbano alla statale, aumentando la sicurezza, gli attraversamenti pedonali, gli spazi per il parcheggio e il verde a servizio dei quartieri. Insomma, da via di attraversamento la statale diventerà sempre più strada di accesso ai quartieri».

«La sistemazione urbana di piazzale Michelangelo – aggiunge l’assessore all’ Urbanistica Maurizio Memè – disegnerà anche la porta di accesso a nord alla città: nodo per servizi e infrastrutture (50 posti auto a servizio di residenti e turisti) e luogo di identità e riconoscibilità per il quartiere».