Senigallia

La cultura sarà il nuovo volano per Corinaldo

La riprogettazione urbanistica e funzionale dell'area Zipa a Sant'Isidoro sarà di supporto alle prossime scelte politiche. Nel frattempo archeologia e teatro diventano due punti saldi per l'amministrazione

Corinaldo
Corinaldo

CORINALDO – La cultura, l’urbanistica e la produttività economica sono i temi su cui si svilupperà il futuro percorso della città. A confermarlo è il sindaco di Corinaldo Matteo Principi e la sua giunta comunale. Sono queste infatti le strade individuate per rilanciare lo sviluppo in un’ottica sempre più sostenibile e valorizzare le strategie finora intraprese per assicurare servizi migliori alla cittadinanza e alle imprese del territorio del Nevola.

Il punto è stato fatto durante la visita del presidente dell’assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, avvenuta lo scorso venerdì 14 settembre. Nell’occasione sono stati sottolineati i settori strategici per le nuove politiche culturali, urbanistiche e ambientali che la città dovrà affrontare nei prossimi anni.

Uno dei vari punti è la questione irrisolta dell’area Zipa, in località Sant’Isidoro. Da troppo tempo infatti l’intera area industriale risulta poco sfruttata come polo produttivo, ma anche a livello ambientale. Nel frattempo pesa sulle politiche urbanistiche delle comunità adiacenti: Madonna del Piano e Sant’Isidoro nel comune di Corinaldo, San Michele al fiume e San Filippo sul Cesano nel comune di Mondavio. L’area aveva grandi prospettive, anche se poi con la questione del crollo del ponte dell’Acquasanta si sono rivelate tutte le fragilità del territorio, ma a dare il colpo di grazie è stata la mancanza di una progettualità definitiva. Questa sorta di limbo in cui vive l’area Zipa incide nel futuro di Corinaldo e la giunta comunale, sindaco in testa, vorrebbe uscirne attraverso una totale riprogettazione e ridefinizione sia in termini di funzionalità produttiva ed economica che di progettualità urbanistica.

Se lo sviluppo è da tempo, ovviamente da prima della crisi del 2008, tra i settori più importanti per una comunità, non è da meno l’aspetto culturale: la vivacità di un paese sotto il profilo artistico e della valorizzazione delle proprie risorse culturali sono imprescindibili al giorno d’oggi. Ed è questa la seconda strada che la giunta vuole percorrere.
In questo senso il rinvenimento della tomba “Picena” risalente al VII secolo avanti Cristo e tra le più monumentali sepolture di questo tipo in Italia è pura manna. Non dal cielo, ma dalla terra, dove sono nascosti beni archeologici in attesa di essere valorizzati.

la scoperta archeologica a Corinaldo: una tomba picena
La scoperta archeologica a Corinaldo: una tomba picena

L’importante scoperta storico-culturale avvenuta poche settimane fa durante la tradizionale campagna scavi archeologici corinaldesi ha infatti ridefinito in ordine di priorità e urgenza le attività e gli investimenti per valorizzare tali ritrovamenti e renderli presto fruibili al pubblico, con finalità, turistiche e culturali. Tre gli step da seguire: il restauro dei reperti, la musealizzazione, la promozione, con prospettive che non si limitano a Corinaldo, ma valgono per tutta la valle Misa-Nevola e ancora più in generale per la Regione Marche.

Sempre in tema di cultura, l’amministrazione comunale corinaldese ha da sei anni avviato il progetto di comunità denominato “Corinaldo Città Palcoscenco“. Una quotidiana bellezza del borgo restaurato che si traduce in possibilità turistiche ma soprattutto in occasioni di crescita culturale. Un vero e proprio laboratorio di comunità che ha un fine ultimo: migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso sperimentazioni sul campo con progettualità condivise con partner come la Regione, le università, le associazioni del territorio vallivo.