SENIGALLIA – Continua il viaggio di Centropagina alla scoperta del mondo giovanile locale, ragazzi intraprendenti, coraggiosi e determinati che in un momento di certo non facile hanno trovato la propria strada seguendo una passione; è il caso di Daniele Vocino, poco più che trentenne, professione attore e da ben 10 anni insegnante di recitazione. Ma c’è qualcosa di davvero speciale in questa storia, Daniele gestisce un teatro, il Nuovo Melograno che, a Senigallia, in poco tempo è diventato un vero e proprio punto di riferimento per appassionati e amanti di laboratori artistici.
Allora Daniele, non solo hai seguito la tua passione sei addirittura riuscito a mettere in piedi un teatro tutto tuo… «Il teatro nasce dalla necessità di rappresentare al meglio uno spettacolo, avere uno spazio del genere è una risorsa importante, almeno in Italia funziona così. Riceviamo un’infinità di proposte per esibizioni e collaborazioni, questo spazio da semplice necessità si è trasformato in una grande occasione di crescita».
Un teatro che ha una storia davvero particolare… «E’ vero, il Nuovo Melograno era in origine una carrozzeria in disuso, chiusa da circa 10 anni, un’area da ristrutturare insomma, l’abbiamo rilevato grazie ad un’eredità familiare, era un’idea che mi frullava in testa già da tempo, investire in questo settore ha dato i suoi frutti. Ho cercato di trasformare un dolore personale in qualcosa di bello e costruttivo, un investimento importante».
Aperto da poco, ma sta funzionando davvero bene, un percorso in discesa quello del Nuovo Melograno? «Di certo un percorso molto naturale…al di là del grande impegno da parte mia e di Catia Urbinelli e delle tante collaborazioni che intavoliamo quotidianamente, un ruolo importante lo hanno giocato i corsi: nella mia attività di insegnante ho la fortuna di seguire ben 80 allievi, corsi e approfondimenti pensati sia per i giovani sia per gli adulti, ovviamente bisogna tentare, a volte sbagliare, alcune cose possono funzionare, altre meno».
Tu hai iniziato questa avventura in giovane età, anche la matrice del Nuovo Melograno da spazio ai giovani quindi? «Mi sono avvicinato al mondo del teatro a 16 anni attraverso progetti scolastici, il nostro teatro in realtà è un mix di gioventù ed esperienza, detto ciò i giovani sono un punto centrale del nostro progetto».
Che progetti ci sono in cantiere per il futuro? «Di progetti ne abbiamo tanti sia sul palcoscenico sia fuori… posso dire che cercheremo di proporre nuove drammaturgie, ospiteremo Carmen Giordano, una regista di grande talento, in un progetto comune, cercando di coinvolgere anche attori del territorio. Questo è lo spirito del teatro, la collaborazione, conoscere altri contesti, non smettere mai di studiare, il teatro è tutta una grande occasione».