SENIGALLIA – È stata presentata nella mattinata di mercoledì 13 dicembre la breast unit, l’unità operativa Senologica Multidisciplinare dell’area vasta 2, quel gruppo cioè di professionisti che si occupano di tutto ciò che riguarda la patologia della mammella. Un team in cui operano radiologi, chirurghi, medici di base, oncologi, psicologi, infermieri senologi e il personale attivo nello screening del tumore alla mammella. Del gruppo interdisciplinare non fanno solo parte medici, personale e tecnici ospedalieri, ma anche le associazioni di volontariato come il comitato senigalliese dell’Andos, l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno.
Perché un gruppo che interagisce nell’area vasta? A spiegarlo ci hanno pensato il dottor Angelo Cavicchi, direttore del dipartimento Chirurgico, e la d.ssa Valeria Benigni, direttore facente funzioni del presidio ospedaliero dopo il pensionamento della d.ssa Silvana Seri.
La Breast Unit (in italiano, senologia multidisciplinare) è la prima unità dell’intera area vasta a costituirsi in ottica ampliata e non più territoriale. Un’organizzazione che punta al mettere insieme le diverse competenze e professionalità che operano all’interno dell’area vasta 2 e tramite un PDTA, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale, prendere per mano la donna dare tutte le risposte e risolvere qualsiasi patologia si possa evidenziare nelle pazienti che si rivolgono agli ospedali dell’Av2.
«Lavoriamo in ottica di area vasta come stabilito dalle indicazioni del ministero della salute nel maggio 2014 e come definito con la delibera dell’Asur 797 del 29 dicembre 2016» esordisce Cavicchi. «La breast unit è ufficialmente attiva dal 1 gennaio di quest’anno, ma in realtà già da tempo la senologia era organizzata in chiave provinciale. Per spiegare meglio il passaggio dico che la breast unit prende in carico il paziente dalle prime visite fino al percorso terapeutico e fino al cosiddetto follow up, cioè tutti i controlli a cui viene sottoposta una persona in seguito a terapie mediche e/o chirurgiche. In poche parole, dalla comparsa della patologia fino alla sua risoluzione non smettiamo mai di seguire la paziente, di fornire indicazioni e terapie, consigli e supporto. A fare questo non siamo solo alcuni medici, ma tutta l’équipe, comprese le associazioni che hanno recentemente inaugurato lo “spazio You” e il progetto “L’Ottavanota”. Tutte iniziative che tendono a un’accoglienza e gestione del paziente potremmo dire più umana, senza falsi buonismi».
A ottobre 2017 sono stati 153 i nuovi casi di neoplasia mammaria presi in carico dall’unità senologica, segnando un +45% rispetto ai 105 casi dello stesso periodo 2016; ben 291 gli interventi totali, di cui 31 di chirurgia plastica ricostruttiva secondo varie tecniche tra cui anche quella del lipo-filling (il trasferimento al seno operato di alcune masse di grasso localizzato nel corpo della stessa paziente).
Per quanto riguarda Senigallia, nei primi 10 mesi del 2017 sono stati effettuati 184 interventi di chirurgia senologica, di cui 98 neoplasie, 78 interventi conservativi, 21 ricostruzioni della mammella. Grazie anche allo sviluppo della cartella clinica informatizzata e di altri strumenti tecnologici sarà possibile crescere ancora nel numero di pazienti gestiti e curati. Persone che potranno accedere tramite screening e ambulatori specializzati (10 settimanali nell’Av2) ai servizi di qualità in linea con i migliori standard europei senza dover effettuare trasferte in altri poli medici italiani.
Anche i tempi di attesa stanno risentendo di questa organizzazione con la breast unit: nel giro di 48 ore è possibile effettuare una visita (quelle a carattere d’urgenza), il cui risultato verrà analizzato dal gruppo di specialisti entro una settimana: così si potrà avere una diagnosi completa sotto tutti i punti di vista e pensare subito a un percorso terapeutico o a un intervento che sarà prenotato direttamente dal medico specialista ed effettuato nel giro di 15/20 giorni, senza che il paziente debba chiamare né Cup, né ospedali vari, né specialisti.
Numeri che danno solo l’idea di un’attività intensa dell’unità operativa senologica multidisciplinare all’interno dell’area vasta 2. Non un servizio in più, ma «un servizio meglio organizzato – ci tiene a ribadire la d.ssa Benigni – dato che la tendenza sarà quella di creare altre unità integrate nell’area vasta per dare risposte migliori e ottimali ai cittadini, garantendo la qualità senza dover andarsene dalle Marche. Un’ottica che auspico possa essere promossa anche per altre specializzazioni».
Buone notizie dunque per le pazienti di Senigallia ma non solo, che si accompagna all’ennesimo riconoscimento dei Bollini Rosa per l’Ospedale di Senigallia da parte di ONDA, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna. Lo scorso 5 dicembre, infatti, l’ospedale di Senigallia ha ricevuto due Bollini Rosa per il biennio 2018-2019 nell’ambito della cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma, al Ministero della Salute. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.