SENIGALLIA – La nuova organizzazione del laboratorio analisi dell’ospedale di Senigallia è un flop. A sostenerlo è Silvano Cingolani, del Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale di Senigallia che analizza la già contestata decisione del direttore di Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua di aprire un terzo sportello di accettazione presso una palazzina distaccata, quella della cassa/cup (ex radiologia).
Il flop della decisione: «Dispiace dirlo ma il Comitato ancora una volta aveva ragione. Siamo cittadini amareggiati perché prosegue, anzi aumenta, il disagio e lo sconcerto tra i senigalliesi che devono fare gli esami del sangue e che si recano presso il servizio di laboratorio analisi di Senigallia. Quando criticavamo la proposta fatta in IV Commissione sanità dal direttore Bevilacqua e appoggiata dalla dottoressa e presidente della commissione Margherita Angeletti, dal sindaco Mangialardi e dall’assessore e dottore Carlo Girolametti, avevamo purtroppo ragione».
La contestazione nasceva dal fatto che non aveva senso, secondo il comitato, aprire un terzo sportello in una palazzina distaccata per questioni di logistica e logica. Soprattutto quando vi era la possibilità di aprirne uno nella stessa sede del laboratorio, dando così la possibilità agli operatori di confrontarsi tra loro o con il personale sanitario presente e agli utenti di spostarsi nello sportello libero. E invece si è proceduti con una scelta che ha mostrato poco buon senso, dove non c’è modo di confrontarsi in caso di situazioni impreviste né di parlare direttamente con il personale sanitario per chiarimenti.
«Giovedì 18 gennaio abbiamo riscontrato nello sportello posizionato fuori dalla palazzina del laboratorio analisi file lunghissime di pazienti con tempi burocratici inaccettabili per la presa in carico dell’impegnativa, il pagamento di tikets o dichiarazione di esenzione, la firma per ritiro della risposta o per accedere via web al risultato degli esami. Tempi lunghi a cui poi vanno sommati i tempi di attesa per la prestazione vera e propria».
Insomma un’organizzazione inaccettabile che crea tra l’altro confusione nei locali delle casse, dove rischiano di mescolarsi gli utenti fino a generare situazioni caotiche anche per gli stessi operatori. Mentre uno sportello, il terzo, è affollato, gli altri due nella palazzina del laboratorio analisi (che non può essere ammodernata perché un vecchio palazzo sul quale la proprietà – la Fondazione Città di Senigallia – sembra non voglia investire risorse) erano liberi.
«Questo noi lo avevamo previsto e detto chiaramente ai vertici sanitari della IV commissione ma non siamo stati ascoltati. Noi siamo tra la gente e conosciamo i problemi, loro bisognerebbe che ci venissero ogni a tanto a verificare la bontà delle scelte che fanno».