SENIGALLIA – Due parcheggiatori abusivi multati, una donna denunciata per furto aggravato e una bicicletta rubata restituita al legittimo proprietario. Questo è l’esito dei servizi e controlli effettuati negli ultimi giorni dai Carabinieri della Compagnia di Senigallia, guidata dal neo comandante Cap. Francesca Romana Ruberto, volti alla repressione dei reati contro la persona ed il patrimonio.
Un’attività intensa in termini di impegno nel battere a tappeto l’intera città e risolvere le problematiche segnalate dai cittadini. E i risultati, come al solito, non si fanno attendere.
Nei guai è finita una donna di 57 anni che, per la seconda volta in pochi giorni, si è recata all’interno dell’esercizio commerciale “Acqua e Sapone” per rubare alcuni oggetti. Qualche giorno fa aveva trafugato cosmetici e indumenti di biancheria; stavolta è stata riconosciuta dai gestori che hanno dato l’allarme ai Carabinieri mentre aveva con sé una confezione di olio per massaggi e un paio di calzini. Oggetti di poco valore per il furto dei quali è stata denunciata.
Sono invece due i parcheggiatori abusivi sorpresi dai militari impegnati nei controlli del territorio: due senegalesi intenti a svolgere l’attività nel parcheggio pubblico di via Camposanto Vecchio, accanto all’ospedale, e all’ex pesa pubblica di viale Leopardi. Sono queste due delle zone maggiormente frequentate e quindi in cui più spesso ci sono parcheggiatori abusivi all’opera. Proprio questa frequenza è alla base di numerose segnalazioni da parte dei cittadini alle forze dell’ordine. I due sono stati sanzionati amministrativamente, dato che era la prima volta che venivano sorpresi nell’illecito.
Una delle norme introdotte dal cd. Decreto sicurezza prevede tale sanzione ma in caso di recidiva, la stessa infrazione diventa un reato penale, che può portare all’arresto da 6 mesi a un anno e all’ammenda 2.000 a 7.000 mila euro. Negli ultimi mesi, in provincia, sono state contestate quattro infrazioni di carattere penale e 14 di carattere amministrativo.
Ulteriore attenzione viene riposta poi alle modalità attraverso cui i parcheggiatori abusivi cercano di ottenere il denaro: se la richiesta avviene con la minaccia di danneggiare l’auto o se viene percepita come tale dall’automobilista, si potrebbe configurare il reato di estorsione; se invece dovesse essere rilasciata una specie di ricevuta, allora si potrebbe persino essere di fronte a una truffa. In entrambi i casi è bene segnalare episodi anomali.