Senigallia

Lavori via San Martino, i manufatti potrebbero essere del 1700

Informazioni più precise potranno arrivare solo nei prossimi giorni quando sarà effettuato un sopralluogo della Soprintendenza regionale

I manufatti rinvenuti con gli scavi in via San Martino, a Senigallia. Foto di Francesco Sestito
I manufatti rinvenuti con gli scavi in via San Martino, a Senigallia. Foto di Francesco Sestito

SENIGALLIA – Non si sa ancora con precisione cosa ci sia sotto il ciottolato di via San Martino, a Senigallia. Gli scavi effettuati durante alcuni lavori ai sottoservizi e al selciato della strada, in pieno centro storico, hanno però restituito dei manufatti che potrebbero rivelarsi interessanti da un punto di vista prettamente storico e archeologico.

Lunedì sera, 14 gennaio, durante i lavori di restyling della via, gli operai e tecnici della Multiservizi che si stavano occupando delle condotte idriche di acquedotto e fognature hanno notato che c’era qualcosa che non quadrava: al posto del terreno hanno trovato invece alcuni mattoni e i resti di altri manufatti di cui non avevano conoscenza.

Immediato lo stop al cantiere e la segnalazione al Comune di Senigallia perché facesse intervenire qualche esperto per una prima valutazione. Sul posto, oltre al sindaco Maurizio Mangialardi e all’assessore ai lavori pubblici Enzo Monachesi, è arrivato il docente universitario Giuseppe Lepore, consulente storico/archeologico per il Comune.

I manufatti rinvenuti con gli scavi in via San Martino, a Senigallia. Foto di Francesco Sestito
I manufatti rinvenuti con gli scavi in via San Martino, a Senigallia. Foto di Francesco Sestito

Da una prima valutazione, lo storico ha escluso che si tratti di una qualche costruzione risalente a epoca romana, dato che solitamente la stratificazione è a un livello più basso di sottosuolo (come per il vicino sito archeologico sotto il teatro La Fenice): probabilmente i manufatti potrebbero appartenere a una costruzione più recente, forse una pavimentazione, attribuibile al periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo.

Ulteriori e più precise informazioni potranno arrivare solo gli approfondimenti che disporrà la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche che effettuerà un sopralluogo nei prossimi giorni.