SENIGALLIA – Sono tre i bar e ristoranti di Senigallia finiti nei guai dopo i controlli di ferragosto da parte dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Ancona. Pubblici esercizi che, a vario titolo, impiegavano personale in nero e in un caso, anche minorenne. Ma irregolarità sono state riscontrate anche in materia di retribuzione.
I controlli, parte di un’attività svolta su tutto il territorio italiano, sono scattati nella giornata festiva di domenica 15 agosto lungo alcuni esercizi e stabilimenti balneari della spiaggia di velluto. Otto gli accessi ispettivi con tre aziende risultate irregolari, praticamente una su tre.
Per due delle tre aziende risultate irregolari, è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale perché i lavoratori in nero trovati al lavoro erano in percentuale superiore al 20% dei lavoratori presenti, più di uno su cinque. In una di queste due realtà senigalliesi, inoltre, la cui attività è stata immediatamente sospesa, operavano due minori.
Violazioni sono state rilevate anche in merito all’obbligo di tracciabilità della retribuzione perché i lavoratori hanno dichiarato di percepire pagamenti in contanti dal datore di lavoro, a fronte dell’obbligo di legge di pagamento tracciabile delle retribuzioni in vigore dal luglio 2018.
Le possibili sanzioni amministrative ammontano a oltre 60 mila euro ma un quadro ancora peggiore potrebbe emergere: l’Ispettorato territoriale del lavoro di Ancona sta ancora completando gli accertamenti.