Senigallia

Le associazioni ambientaliste di Senigallia insorgono contro l’abbattimento del verde urbano a fianco della stazione ferroviaria

Italia Nostra, GSA e Confluenze giudicano negativamente il progetto di un parcheggio in viale Bonopera a Senigallia al posto dei pini e dei lecci. La scusa, come al solito, è che sono piante malate o pericolose. La Lega Nord: «Volete prenderci in giro?»

La stazione ferroviaria di Senigallia e la pineta di viale Bonopera
La stazione ferroviaria di Senigallia e la pineta di viale Bonopera

SENIGALLIA – La riqualificazione del centro storico e il recupero delle piazze e delle strade per destinarle alla collettività e alle attività economiche sicuramente cambiano il modo di pensare la città e il verde urbano. Motivo per cui il carico antropico in aumento deve essere compensato con posti auto sul quale deve essere studiato un ragionamento complessivo e lungimirante. Ma a Senigallia non è stato fatto.

Lo afferma Virginio Villani, presidente di Italia Nostra, l’associazione che era già intervenuta per l’abbattimento di varie piante in giro per Senigallia; nel 2016 Villani aveva già sollecitato l’amministrazione comunale a fare un passo indietro per salvare la pineta di viale Bonopera, al centro nei prossimi mesi di un abbattimento già approvato, come emerso con una recente delibera di giunta.

«In alcuni settori della città aumenterà il carico antropico e quindi la necessità di posti auto. Di fronte all’emergenza causata da una mancata pianificazione, non si trova altra soluzione che ricorrere ancora una volta all’eliminazione del verde urbano. Per indorare la pillola – continua Villani – si parla di operazione di “riqualificazione di un’area degradata” e si ricorre alla giustificazione che gli alberi sono malati, un ritornello che si ripete puntuale ad ogni edificazione in aree sensibili e strategiche e ad ogni abbattimento seriale di alberi: è una favola cui non crede più nessuno, anche perché lo stato precario degli alberi dipende dalla mancata manutenzione».

Al giudizio negativo sul progetto si affiancano anche le associazioni ambientaliste “Gruppo Società e Ambiente” e “Confluenze”: «Non è certamente con l’eliminazione del piccolo giardino della stazione, che si può trovare la soluzione del problema, che andrebbe invece cercata in una programmazione di lungo periodo. Questo giardino rappresenta una preziosa oasi di verde a ridosso di una delle aree più inquinate dal traffico, costituisce un’area di sosta e di ristoro, soprattutto nelle calde giornate estive, e a questo scopo andrebbe sì riqualificato, ma in altro modo».

Sul tema è intervenuto anche il consigliere della Lega Nord Davide da Ros il quale, dopo un sopralluogo nella pinetina a fianco della stazione ferroviaria di Senigallia, ha denunciato: «l’amministrazione vuole fare il parcheggio e usa come scusa una relazione che certifica che le 68 piante sono malate o che negli anni possono avere problemi. Ma negli anni anche io o il sindaco avremo problemi invecchiandoci: vogliamo quindi farci “ammazzare” oggi così eliminiamo i problemi subito e facciamo risparmiare la sanità pubblica?».