SENIGALLIA – La vicenda dell’ipotizzato impianto per i rifiuti al Cesano di Senigallia ha sollevato dubbi e perplessità, poi sfociate in ampie contestazioni all’amministrazione comunale. Su cui insiste la Lega sottolineando che, per diradare ogni nube su un argomento così delicato e al contempo così complesso, serve il parere di qualche esperto del settore, magari qualche università o ente superpartes.
«L’ipotesi della lavorazione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi nelle vicinanze del quartiere del Cesano ha creato – spiega la Lega di Senigallia – un giustificato allarme presso la popolazione residente nelle vicinanze del sito proposto dalla Eco Demolizioni. I residenti si sono opposti vivacemente alla ipotesi di sviluppo di questo progetto temendo giustamente che le lavorazioni previste avrebbero prodotto sia polveri molto dannose per la salute dei residenti che un inevitabile deprezzamento del valore degli immobili residenziali realizzati pochi anni orsono».
Oltre al «grande imbarazzo dell’amministrazione comunale che si è dichiarata inconsapevole della esistenza del progetto, questi fatti hanno evidenziato anche una notevole impreparazione tecnica del Comune per quanto riguarda le politiche per il trattamento dei rifiuti solidi di diverso tipo. Rappresentano un problema reale» continuano i referenti del Carroccio «che un’Amministrazione comunale come Senigallia deve essere in grado di affrontare. Sarebbe logico pensare che l’Amministrazione comunale di Senigallia si sia impegnata da tempo per costruire una adeguata politica per la gestione dei rifiuti solidi, ma sembra che sia non sia avvenuto».
La Lega ricorda che un problema complesso come quello dei rifiuti solidi deve essere affrontato con molta lungimiranza «utilizzando adeguate competenze tecnico-scientifiche interdisciplinari che sappiano individuare sia le più idonee tipologie degli impianti per i diversi trattamenti dei rifiuti sia i metodi migliori per arrivare ad una scelta ben ponderata, e partecipata, dei siti su cui localizzare gli impianti».
Problemi complessi per i quali servono le competenze di qualche «qualificato Dipartimento universitario al fine di mettere a punto strumenti seri per costruire e gestire una politica per il trattamento dei rifiuti solidi all’interno ad esempio dell’Unione dei sette Comuni. Si tratta di investire risorse di una certa consistenza al fine di tutelare la salute dei cittadini e di ottenere uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale. Purtroppo sembra che l’attuale Amministrazione comunale di Senigallia non voglia investire su un tema che dovrebbe invece essere considerato assolutamente prioritario» concludono.