OSTRA – Questa mattina 9 marzo a Ostra, Legambiente ha visitato l’impianto di produzione di biometano della società En Ergon, controllata dal Gruppo Astea che tratterà la frazione organica della raccolta differenziata domestica (FORSU) per produrre metano e compost tramite il processo di digestione anaerobica. Alla visita ha partecipato una folta delegazione di Legambiente: Il presidente nazionale Stefano Ciafani, il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli, la direttrice di Legambiente Marche Marzia Mattioli, Luigino Quarchioni delegato del direttivo di Legambiente Marche. Erano inoltre presenti Antonio Bravi Sindaco di Recanati, Michela Glorio Assessore Ambiente Comune di Osimo e Alberto Agarbati Assessore Agricoltura Comune di Ostra.
L’associazione ha incontrato l’azienda e visitato l’impianto, il primo nelle Marche che aiuta la Regione a fare un passo avanti nella gestione organica dei rifiuti. Grazie ad esso infatti si potrà ridurre il deficit impiantistico di una Regione che continua ad inviare fuori dalle Marche circa il 30% dei rifiuti organici prodotti e raccolti in modo differenziato. Inoltre, attraverso il riciclo della FORSU, si ottiene anche biometano, una fonte di energia rinnovabile, in grado di contrastare la crisi climatica e accompagnare la transizione energetica.
«Finalmente anche nelle Marche possiamo raccontare di un esperienza virtuosa come questa – dichiara Marco Ciarulli Presidente di Legambiente Marche –. È grazie a questi impianti industriali che possiamo affermare che siamo una Regione che lavora sull’economia circolare e come marchigiani ne abbiamo particolarmente bisogno perché siamo un territorio che ha ottimi numeri sul fronte della raccolta differenziata, ma ancora diverse lacune sul fronte impiantistico. Oggi inizia una nuova fase nella gestione dei rifiuti organici e speriamo questo primo impianto di digestione anaerobica mista a compostaggio sia il primo di tanti altri, annunciati mai realizzati, per accompagnarci anche verso la transizione energetica con l’energia pulita del biometano».
L’impianto realizzato grazie a un investimento di 30 milioni, a regime trasformerà circa 32.500 tonnellate annue di rifiuti organici in 3 milioni di metri cubi di biometano che verranno immessi nella rete Snam per fornire energia e riscaldare 3mila abitazioni. Si produrrà anche compost per circa 7.000 tonnellate all’anno e fertilizzante azotato per circa 2.000 tonnellate all’anno.
«Siamo arrivati alla fine di un iter lungo e ora l’impianto sta funzionando con benefici per il territorio e l’ambiente – ha detto Fabio Marchetti amministratore delegato del Gruppo Astea (che controlla la società Energon) – Con la piattaforma di Ostra possiamo trattare la frazione umida da raccolta differenziata con processo biologico di fermentazione in serbatoi chiusi. Da un lato si recupera quindi materia per conversione del prodotto fermentato in fertilizzante di qualità, terriccio usato in agricoltura, ma al contempo si recupera anche energia per conversione della sostanza organica per la generazione di biometano. Inoltre – conclude l’A.d. del Gruppo Astea- si riduce il traffico veicolare per i conferimenti fuori regione e si aumentano i posti di lavoro sul territorio».