SENIGALLIA – La scarsa piovosità di ottobre ha fatto tornare alla ribalta l’ormai noto isolotto sul tratto finale del fiume Misa. Un isolotto composto da materiali non sedimentati – per lo più detriti e ghiaia portati dal mare – che sarà oggetto di un’operazione di escavo. Ad annunciarlo il presidente del Consorzio di Bonifica, avv. Claudio Netti, intervenuto nella II commissione consiliare del 21 ottobre.
Alla prima secca del fiume, infatti, molti cittadini erano tornati a chiedere che si intervenisse velocemente per paura che il fiume fosse poco sicuro dal punto di vista di tenuta idraulica. A rassicurarli c’è proprio il fatto che dovranno essere eliminati circa 30mila metri cubi di sedimenti dal tratto che va dal ponte ferroviario sul fiume Misa fino allo sbocco nel mare Adriatico. I lavori sono già in fase di appalto e dovrebbero partire entro un paio di mesi.
Questa operazione permetterà di aumentare la portata del fiume Misa e di ridurre in caso di piena il rischio esondazione. Il solo progetto del nuovo ponte – previsto in acciaio e a campata unica quindi senza pile in alveo, più alto di un metro di quello attuale rispetto al livello dell’acqua – sarà un altro fattore per mitigare il rischio idrologico: la stima è di 428 metri cubi al secondo, senza comprendere i benefici dell’escavo invernale.
Sempre che arrivi l’ok della valutazione paesaggistica: le critiche all’estetica del ponte si fanno sempre più pressanti, e non solo da parte dei cittadini.