SENIGALLIA – Altro weekend tra movida in centro e sul lungomare di Senigallia, altre perplessità circa l’osservanza delle norme anti covid. Oltre al sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, sono diversi esponenti politici e numerosi cittadini a sollevare più di un dubbio sul comportamento tenuto dalle persone in questo assaggio di libertà dopo oltre due mesi di reclusione forzata in casa.
Centro storico e lungomare sono stati scelti come mete preferite da migliaia di soggetti, i locali letteralmente presi d’assalto, con disagi registrati in più zone. Al di là dei problemi tra traffico e parcheggi, la questione principale rimane l’utilizzo delle mascherine di protezione individuale e l’osservanza del distanziamento sociale: sembra un paradosso, ma nel momento in cui bisognerebbe stare più attenti – se non altro per non vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti finora – a Senigallia si verificano comportamenti sempre meno prudenti o del tutto inosservanti delle norme in vigore.
L’episodio più grave rimane certamente la rissa avvenuta sul lungomare Alighieri tra sabato 23 e domenica 24 maggio, per la quale è intervenuta la Polizia. Ma oltre a questo, si sono registrati anche atti di vandalismo e abbandono di rifiuti.
Un weekend decisamente poco soddisfacente per l’aspetto ambientale e quanto riguarda quello sanitario, ma ottimo per il ritorno della folla sui luoghi della movida, a testimonianza del fatto che la stagione estiva potrebbe, come molti si augurano, essere poi non così pessima come si immaginava in un primo momento. Soddisfatto il sindaco di Senigallia, per lo meno sul lato economico: il centro storico e il lungomare sono tornati affollati, i locali hanno lavorato, si fanno sentire le prenotazioni in alberghi e stabilimenti balneari, insomma la città sta lentamente tornando a respirare. «Un segnale incoraggiante – ha detto Mangialardi – una vera e propria iniezione di fiducia e speranza che ci fa ben sperare per l’avvio della stagione estiva».
Rimane comunque il nodo delle norme anti covid osservate non da tutti, anzi. Davvero tante persone si sono presentate in luoghi affollati senza mascherine né senza mantenere la giusta distanza, come i tanti giovani e meno giovani intenti a fare l’aperitivo senza né dpi né spazio interpersonale. Un comportamento che mette a serio rischio la tenuta del sistema in questo primo tentativo di riapertura e che dovrà essere tenuto maggiormente sotto controllo. La conseguenza di una seconda ondata di contagi, oltre ai rischi per la salute, è quella poi di dover chiudere tutto nuovamente, allora sì con disastrosi effetti sulla già debole economia che deve ancora rialzarsi.
«Anche per questo – ha spiegato Mangialardi – mi sento di rivolgere un invito a tutti, giovani e non: cerchiamo di attenerci alle poche regole che ci sono, evitiamo assembramenti, selfie di gruppo e tutte quelle situazioni che non garantiscono il corretto distanziamento sociale di almeno un metro, sia al chiuso che all’aperto. Facciamolo per la nostra salute, ma anche per chi con tanta fatica, coraggio e passione sta riprendendo finalmente a lavorare».
Il sindaco di Senigallia ipotizza che alla fine «il senso di responsabilità prevarrà e che non sarà necessario tornare indietro sui provvedimenti di riapertura fin qui presi. Tuttavia, a livello regionale, stiamo monitorando l’evolversi del quadro complessivo. Va da sé che se dovessimo riscontrare un mancato rispetto delle norme, potrebbe diventare inevitabile prendere provvedimenti restrittivi, a partire dalla riduzione degli orari di apertura dei locali».