CORINALDO – Lutto nel borgo gorettiano per la tragica scomparsa del docente Marco Grandi. L’uomo è deceduto a seguito di un grave incidente avvenuto ieri pomeriggio a Passo Ripe, forse a causa di un malore mentre si trovava alla guida della sua Focus sulla provinciale Corinaldese.
Marco Grandi, 72 anni, era molto noto a Corinaldo: professore universitario, era anche il presidente del Centro Studi “Gen. Domenico Grandi” che da 32 anni premia gli studenti corinaldesi più meritevoli delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Proprio per questo impegno è stato ricordato dall’amministrazione e dal consiglio comunale corinaldese: «La cittadinanza intera esprime profondo cordoglio e sentimenti di vicinanza alla famiglia Grandi per la grave e improvvisa perdita del professore Marco Grandi. Con il ricordo vivo per l’impegno pubblico e privato che il professor Grandi ha sempre dimostrato verso la nostra comunità, porgiamo le più sentite condoglianze ai familiari e ai parenti più cari».
«Era una persona – spiega il sindaco Matteo Principi – che ha sempre avuto nel cuore Corinaldo. Si è sempre messo a disposizione per il nostro paese con il suo immancabile contributo a quelle attività che parlavano di cultura, dedicava il suo tempo a noi. Persona preparata culturalmente e onesta intellettualmente: il premio al merito scolastico che ogni anno consegnavamo insieme ne era la conferma».
Il premio “Gen. Domenico Grandi” si svolge ogni settembre ed è nato nel 1987, nel 50esimo anniversario della morte di suo nonno, il generale Domenico Grandi: quest’ultimo, oltre alla carriera militare, fu deputato per il collegio di Senigallia nella XVIII e nella XIX legislatura (1892-97) e, nel marzo 1914, nominato ministro della Guerra. Si è svolto ininterrottamente fino al settembre 2018 ed è un riconoscimento al merito scolastico dei giovani corinaldesi impegnati negli studi.
Un impegno per la città che però andava oltre il premio: «Con lui ho condiviso un bel tratto di strada – ricorda il dirigente del settore cultura e turismo del Comune corinaldese Paolo Pirani – dall’inizio del premio al triennio 1989-1991 quando c’è stata la messa in scena di varie opere buffe (Pergolesi, Cimarosa) e poi tutta la convegnistica, un’attività molto intensa fino ai primi anni ‘90 poi proseguita con la pubblicazione degli atti dei convegni organizzati insieme e finiti in una collana di volumi di carattere storico architettonico e musicale artistico. Una collaborazione intensa, proficua e profonda. Oltre al fatto professionale e allo slancio umanistico e campanilistico, resta il rapporto umano che ricordo con maggiore emotività: era mosso da un sano spirito di valorizzazione dell’elemento locale, anche affettuoso, convinto della bontà d’animo della sua terra per lo sviluppo delle idee e la crescita delle persone».