SENIGALLIA – Ancora grane sulla sanità pubblica. Questa volta è la viabilità interna all’area ospedaliera a finire nella lente di ingrandimento del Comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia. Il gruppo di attivisti interviene nel dibattito pubblico per segnalare una situazione definita vergognosa, quella della mal conservazione dei vialetti tra i vari edifici: vialetti e strade devastati dalle radici dei grossi pini marittimi che sono stati piantati decine e decine di anni fa e che oggi – da tempo in realtà, oggi sembra solo come sparare sulla Croce Rossa – presentano il conto.
Dopo la segnalazione di un cittadino che ha scritto al comitato: “ma nessuno nota le condizioni della strada che passa davanti alla camera mortuaria e dove sono obbligati a passare gli emodializzati con l’ambulanza? è vergognosa”, gli attivisti si sono mobilitati. «Con amarezza abbiamo dovuto constatare – dicono – che la segnalazione non solo era vera, ma anche minimale di fronte al disastro di tutta l’area ospedaliera. Abbiamo visto buche, grossi ed enormi dossi e radici che escono dall’asfalto deformato lungo tutto il percorso. Ci vuole un fuoristrada per circolare dentro l’ospedale».
La situazione forse peggiore è quella del vialetto che passa davanti alla camera mortuaria, dove le auto degli utenti, le ambulanze e le vetture dell’Asur sono costrette, se riescono, a fare lo slalom tra dossi e avvallamenti notevoli oppure a fare un safari non voluto. Con tutta la gioia che può provare il paziente all’interno dell’ambulanza oppure il parente di un defunto che si sta recando appunto alla camera mortuaria.
Ma situazioni simili, anche se in misura minore, sono presenti un po’ ovunque, causate della radici di alberi non adeguati al contesto, come sono stati piantati in tutta la città. Gli stessi alberi che hanno provocato dossi, buche e avvallamenti anche in altre vie di Senigallia, provocando l’ira dello stesso comitato che se l’è presa con l’amministrazione Mangialardi. Ora il bersaglio di questo attacco è l’Asur, in particolare i vertici regionali (la direttrice Storti), di Area vasta 2 (il direttore Guidi) e locali (la direttrice Mancinelli).
Tra le altre situazioni segnalate ci sono quella del vialetto che dall’ingresso su via del Camposanto vecchio conduce al Pronto Soccorso e che dal Pronto Soccorso porta poi fino alla vecchia entrata dove ora c’è il Cup. Come se non bastasse, anche quella stradina marginale che fa il giro dietro il palazzo del Sert per raggiungere la nefrologia e dialisi è impercorribile. Praticamente tutte sono messe male.
«La via è talmente sconnessa – spiegano dal Comitato – che non sappiamo come possano passarvi un’ambulanza o un’auto medicalizzata con dentro un paziente. Cosa rispondono i dirigenti? Attendiamo un segno di vitalità e di responsabilità dai dirigenti ma nel frattempo monitoreremo e segnaleremo quotidianamente la situazione dei viali della struttura».