Senigallia

Senigallia, contro gli allagamenti «serve un nuovo sistema fognario»

Ne è convinto il sindaco Massimo Olivetti che parla anche di rinaturalizzazione dei fossi per aprire gli scarichi a mare e di regimazione delle acque nei campi

Maltempo, a Senigallia ancora chiuso un tratto di Statale Adriatica Nord
Maltempo, a Senigallia ancora chiuso un tratto di Statale Adriatica Nord

SENIGALLIA – Sulla giornata del 19 ottobre, contraddistinta dall’ennesima ondata di maltempo che ha nuovamente messo in ginocchio il sistema fognario di Senigallia, è intervenuto il sindaco Massimo Olivetti, prospettando alcune soluzioni per evitare nuovi allagamenti e nuovi blocchi alla viabilità cittadina. Ma si tratta di interventi a lungo, lunghissimo respiro, che non potranno essere realizzati a breve né con le sole forze dell’ente locale.

L’allerta gialla, poi in realtà trasformatasi proprio nel corso dell’evento in una situazione da allerta arancione, ha visto cadere piogge abbondanti per diversi momenti della nottata e della giornata. Le strade si sono presto allagate a Cesanella, Cesano, Vallone, Ciarnin, Cavallo, Filetto, Bettolelle e nell’entroterra. Tutto questo mentre i fiumi erano nella norma, ben sotto il livello di guardia. La difficoltà ha interessato il reticolo idrografico minore o secondario, cioè il sistema dei fossi, gli scarichi a mare e le fogne.

«Questi scrosci così forti – ha spiegato il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti – fanno sì che i nostri sistemi che sono stati concepiti ovviamente in periodi in cui l’acqua veniva giù molto meno forte, vadano completamente in tilt. Questo per esempio si è visto in alcune zone in modo palese, tipo la Cesanella, dove non ci sono né corsi d’acqua né fossi e c’è avuto appunto questo emergere, questo affiorare delle fogne, che in alcuni punti addirittura hanno avuto delle pressioni particolarmente forti che hanno rotto l’asfalto. Quindi non solo Senigallia, ma credo un po’ tutte le città dovranno ripensare il sistema fognario e lo scolo delle acque. Dove abbiamo fatto interventi e posizionati tubi più grandi, non si sono verificati disagi e ciò potrebbe anche permettere di rappresentare una sorta di scolmatura anche per quanto dovessero avvenire allagamenti sul sistema superiore. Evidentemente però che si tratta di un’operazione di impatto notevole». 

Di fatto, i comuni non riusciranno da soli a intervenire «perché aumentano tantissimo i costi. È chiaro che qui ci sarà bisogno di aiuti perché nessuna struttura pubblica riuscirà a farlo» continua il sindaco. Poi per quanto riguarda Senigallia sulla situazione pesano anche altri fattori, come l’aver edificato aree esondabili e aver negli anni impermeabilizzato il terreno. 

Per quanto riguarda i fossi, il sindaco è convinto che si debba procedere a una rinaturalizzazione di più corsi d’acqua: «Dobbiamo togliere quelle che sono le chiusure a mare di alcuni fossi». Il riferimento è in particolare al fosso Sant’Angelo, di cui sembra essere all’orizzonte un progetto, e più avanti il fosso del Trocco. Ma la rete di fossi a Senigallia consta di molti altri sbocchi a mare: «L’intero sistema dovrà essere rivisto in qualche modo anche grazie ad alcuni approfondimenti che stiamo portando avanti». E poi dovremo andare a ragionare anche con gli agricoltori e le imprese soprattutto agricole «affinché possano adottare nel sistema della lavorazione dei campi un modo di poter far scolare le acque in modo molto più regolare e controllato rispetto a quello che vediamo oggi».