SENIGALLIA – «Bene la proposta elaborata da Maurizio Mandolini e Alessandro Marini volta ad aumentare l’offerta di servizi sanitari all’interno del distretto AST di Senigallia». Lo sostiene Maurizio Mangialardi, che in consiglio regionale veva depositato una mozione in cui conteneva le battaglie portate avanti dai dem per la sanità pubblica nei territori di Senigallia, valli del Misa e Nevola. Proposta in cui si prevedono ulteriori case di comunità e almeno un altro ospedale di comunità, a prescindere dalla loro ubicazione all’interno del territorio del distretto e di Senigallia.
«Si può essere d’accordo o meno sulla singola localizzazione – spiega Mangialardi – ma non c’è dubbio (e tutti i dati ce lo indicano) che il distretto AST del nostro territorio sia stato fortemente penalizzato dalla programmazione sanitaria della giunta Acquaroli, sia in termini di strutture, che in termini di finanziamenti, che in termini di personale, registrando un rapporto posti letto/abitanti di molto inferiore sia agli standard previsti dalle normative nazionali, sia rispetto agli altri distretti sanitari della regione Marche».
Una carenza cronica, acuitasi nel corso degli anni, su cui il consigliere regionale insiste politicamente: «Il fatto che il direttore del Distretto AST sia stato costretto a pensare autonomamente a soluzioni per aumentare l’offerta di strutture sanitarie a Senigallia è la certificazione della mancanza di attenzione per questo territorio, che rischia una completa desertificazione, da parte della giunta Acquaroli».
Non c’è solo Senigallia. Per quanto riguarda il territorio vallivo ci sono ulteriori azioni da mettere in campo. «Innanzitutto, chiediamo che la struttura di Arcevia sia definita una volta per tutte come ospedale di comunità a tutti gli effetti. Inoltre, chiediamo lo scrupoloso rispetto dei tempi di realizzazione della casa di comunità di Corinaldo, che risulta ad oggi in grave ritardo in relazione alla stringente scadenza ultima per terminare e rendicontare i lavori posta a giugno 2026. Chiediamo – riporta infine Mangialardi la richiesta del territorio intero – di valutare la creazione di ulteriori case di comunità spoke nei comuni di Trecastelli, Ostra Vetere e Serra de’ Conti, nei quali erano state individuate tre case della salute di tipo A».