SENIGALLIA – Sulla possibilità che il candidato alle elezioni regionali per il centrosinistra sia il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi non si risparmiano i commenti, ovviamente divisi tra molto critici e molto soddisfatti.
Tra i primi ci sono sia l’avvocato Riccardo Pizzi, referente per il comitato ex Arena Italia, sia i componenti del comitato di quartiere del Ciarnin. Positivi invece i pareri di alcuni esponenti della maggioranza senigalliese.
«Era il 14 marzo 2014, ore 19, sala giunta della Residenza municipale del Comune di Senigallia, Piazza Roma. Incontro tra sindaco di Senigallia ed alcuni residenti del Rione Porto, tra i quali il sottoscritto – ripercorre l’avvocato Riccardo Pizzi, possibile candidato per il centrodestra – in merito al progetto c.d. “ex Arena Italia”. Durante questo incontro, il sindaco Mangialardi, dopo aver elencato una serie di Comitati formatisi a Senigallia, afferma: “l’ho mazzati tutti”.
Ad ascoltare queste parole, son rimasto basito…e riflettendo su questo episodio, decisi di impegnarmi attivamente nella vita politica di Senigallia. Tenendo ben a mente l’episodio e comportandomi in maniera diametralmente opposta alle sue parole. Personalmente ritengo che ogni cittadino sia Politico, e proprio come cittadino debba partecipare e contribuire al bene di Senigallia. E la partecipazione dei cittadini nei Comitati è una forma aggregativa tramite cui fare Politica. Mi chiedo e vi chiedo, che amministratore è quello che vede i Comitati come nemico, per il solo fatto che perorano istanze diverse da quelle volute da lui, anzichè come soggetto con cui interloquire per trovare la soluzione migliore a quel determinato argomento?».
«Invitiamo il sindaco Mangialardi a risolvere i problemi del quartiere anziché dedicarsi alla querelle del governatore delle Marche. Inoltre, nostra modesta opinione, non sarebbe adatto a ricoprire quella carica, in quanto ha dei problemi con la giustizia – sostengono dal popoloso quartiere a sud della città -. Il codice etico del Pd (https://www.partitodemocratico.it/codice-etico-del-partito-democratico/) prevede l’incandidabilità degli iscritti del partito destinatari, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, di un decreto che dispone il giudizio (ovviamente penale).
Al netto dell’eventuale responsabilità penale, e personalmente auguriamo a lui così come agli altri imputati che ne siano esenti, Mangialardi è stato rinviato a giudizio per l’alluvione che il 3 maggio 2014 colpì Senigallia. Inoltre è indagato per la questione della gestione della piscina delle Saline. Ecco, i motivi di cui sopra siano sufficienti per far in modo che il Pd eviti di candidarlo. Ovunque».
Di parere diametralmente opposto la lista civica di maggioranza “Vivi Senigallia” che esprime entusiasmo per la notizia della possibile candidatura di Maurizio Mangialardi a governatore delle Marche. «Tutte le persone, i consiglieri e gli assessori che nei due mandati da primo cittadino di Senigallia hanno vissuto affianco a lui l’azione di governo e l’evoluzione e la crescita esponenziale della credibilità della “città di tutti”, hanno potuto apprezzare le sue capacità in un’azione di governo efficace e visionaria.
Lealtà istituzionale, vicinanza alle persone, capacità di ascolto e profondo senso civico, hanno scandito nell’ultimo decennio, un percorso di crescita politica di Mangialardi, esponenziale ed inarrestabile. Il Sindaco Maurizio ha innescato un autentico processo di cambiamento a 360 gradi, con interventi nel tessuto urbano e di promozione turistica di grande impatto, apprezzati pubblicamente anche fuori dai confini regionali ed attenzionati dalla stampa internazionale. Malgrado ogni difficoltà passata e presente, la città vive con positività la prosperità e attualità delle idee, in un contesto di governance vincente da replicare ed amplificare anche a livello regionale».