OSTRA – Si terrà sabato 13 maggio, a partire dalle ore 15:30, nel piazzale antistante il ponte di Pianello di Ostra, la manifestazione di tutti i comitati degli alluvionati del 15 settembre. Un evento che cade a otto mesi dai tragici fatti costati la vita a 13 persone e danni per diverse centinaia di milioni di euro; lo slogan è “Per non dimenticare”, perché l’obiettivo è non far spegnere i riflettori su quanto accaduto lungo un’intera vallata, quella del Misa e del Nevola, che ancora aspetta la messa in sicurezza del territorio.
Proprio per questo scenderanno in piazza tutti i comitati e non solo loro: lo faranno per la memoria di una tragedia che ha segnato per sempre le comunità da Arcevia a Senigallia (senza contare quanto avvenuto a Sassoferrato, Cantiano o Cagli). Il ricordo delle vittime è quanto mai doveroso, così come richiamare l’attenzione delle istituzioni su quanto accaduto e su quanto c’è ancora da fare.
Per esempio ancora non è stato nominato un commissario ad acta dedicato (come è stato per Ischia e sarà per l’Emilia Romagna) con i poteri di coordinare tutti gli interventi nel bacino, superando conflitti di competenze tra le decine di enti coinvolti. «Il sistema attuale ha portato a due alluvioni in 8 anni. Non intervenire sull’organizzazione riproporrà le stesse lungaggini e inconcludenze» sostengono gli alluvionati. Altro esempio è la mancata erogazione di «giusti ristori e indennizzi per tutti gli alluvionati e a coprire il 100% di tutti i danni, senza astruse esclusioni»; così come si deve «accelerare la messa in sicurezza del territorio delle valli del Misa e del Nevola» e adottare «un efficace sistema di monitoraggio ed allerta in modo che simili nefasti eventi alluvionali non si ripetano mai più». I comitati chiedono anche un cambio di metodo: «non si possono ripetere gli interventi ordinari e straordinari con lo stesso schema funzionale usati in passato. Oggi sono decine gli enti che intervengono (senza un coordinamento efficace) sul bacino idrografico del Misa e del Nevola. I risultati li conosciamo: due alluvioni in otto anni. Questa gestione si è dimostrata fallimentare».
Tra gli altri nodi c’è l’ufficio speciale di fiume, ma che ad oggi è solo una scatola vuota senza poteri e senza struttura, come già denunciato dal Partito Democratico nei giorni scorsi, e la reale quantificazione dei danni subiti da tutto il territorio durante le giornate del 15 e 16 settembre 2022.
In piazza a Pianello di Ostra non ci saranno solo gli alluvionati ma anche tanti cittadini e le sigle sindacali. «Non è possibile che a distanza di mesi dalle alluvioni – sostengono Cgil, Cisl e Uil – la situazione degli argini e la messa in sicurezza del bacino idrogeologico siano rimaste tali ed anzi, in alcuni casi, addirittura peggiorate. Peraltro manca un progetto complessivo per mitigare il rischio di nuove esondazioni e la frammentarietà degli interventi, così come rimane ancora molto critica la situazione stradale e delle frane nelle aree interne, soprattutto per la viabilità minore e di collegamento tra le frazioni. Inoltre riteniamo prioritario dotare il territorio del Misa e del Nevola di un moderno sistema di rilevamento delle piene e delle portate sia dei fiumi che dei corsi periferici per evitare nuove tragedie».