Senigallia

Marche, prorogato lo stato d’emergenza in seguito all’alluvione del 2022. Opere in corso per 460 milioni

Regione Marche in campo per la realizzazione di opere destinate alla mitigazione del rischio. Il punto del governatore Francesco Acquaroli: «Stiamo fornendo risposte che erano attese da decenni»

Il presidente Acquaroli parla degli interventi del post-alluvione

Stato d’emergenza per l’alluvione 2022 prorogato al 17 settembre 2025. E lavori in corso per circa 460 milioni, che sono le risorse attualmente a disposizione della Regione Marche, derivanti dal governo Meloni, dalla Regione stessa e dall’Unione Europea, per fare fronte agli interventi sul territorio, ai ristori a imprese e privati e al piano delle opere strutturali rese necessarie dall’alluvione. Una somma eccezionale che ha permesso di cominciare ad affrontare l’emergenza realizzando gli interventi più urgenti sul territorio, come quelle vasche di espansione che derivano da uno studio del 2016 e che finora non erano mai state messe in cantiere.

È quanto è emerso stamattina, 12 settembre, dal resoconto dell’attività a due anni dall’alluvione che colpì le province di Ancona e Pesaro Urbino tra il 15 e il 16 settembre 2022. Un resoconto fornito dalla Regione Marche in conferenza, cui hanno partecipato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il vice commissario per il post alluvione Stefano Babini, l’assessore Stefano Aguzzi e l’ingegnere Stefano Stefoni dirigente della Protezione civile. «C’è la proroga dello stato d’emergenza, altri dodici mesi importanti per proseguire in questa azione – ha spiegato il presidente Acquaroli –. Siamo in procinto di mettere in campo tutta una serie di opere che sono state progettate per la mitigazione del rischio, tante infrastrutture progettate e oggi sulla via della cantierazione e della realizzazione per il conseguente ripristino di una maggiore sicurezza su tutto il territorio».

La conferenza in Regione

Come ha aggiunto Acquaroli, il resoconto è stato anche l’occasione per ricordare le tredici vittime che hanno perso la vita in quel drammatico pomeriggio e un quella notte, «stringendosi nuovamente intorno alle comunità, alle famiglie, e operando quotidianamente con la consapevolezza che sappiamo benissimo che il rischio non potrà mai essere completamente azzerato, ma sapendo che più riusciremo a lavorare nelle manutenzioni, nella messa in sicurezza, nella creazione di infrastrutture per la mitigazione, la ricostruzione dei ponti e la messa a punto delle aree più critiche del territorio, e più riusciremo a contenerlo. L’abbattimento del rischio – ha proseguito Acquaroli – è fondamentale anche per dare più serenità agli imprenditori, alle famiglie e alle comunità che vivevano in uno stato di perenne agitazione e paura perché erano consapevoli che bastava una precipitazione importante per mettere il Misa in condizioni di pericolo. Siamo a due anni da quell’alluvione, tante sono le risorse messe in campo. Tutta la struttura, insieme ai Comuni e a tutti gli enti interessati, lavora per garantire una messa in sicurezza del territorio, per migliorare la mitigazione del rischio e per fornire delle risposte che erano attese da decenni, dalla valle delle Misa e del Nevola, all’entroterra pesarese e tutta la zona del Catria che due anni fa sono stati così duramente colpiti. Siamo davanti a interventi di centinaia di milioni di euro. Nonostante le difficoltà che ci sono e ci sono state, a due anni raccontiamo di tanti cantieri, la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria del Misa e del Nevola. Basta passare sui tracciati dei fiumi che purtroppo sono stati protagonisti due anni fa per capire quanto materiale è stato estratto per rimettere in sicurezza l’alveo e le sponde e cercando di garantire, partendo proprio dall’alveo dei fiumi, la mitigazione del rischio».

Sono 1470 gli interventi approvati dal dipartimento di Protezione civile, 135,8 i milioni di euro stanziati, di cui 53 liquidati, per far fronte alle urgenze. Interventi sul Nevola e sul Misa, come pure sul Cesano e sul Burano, per il ripristino della buona funzionalità idraulica dei corsi d’acqua. Sono 24 i milioni per i ristori a imprese e privati, erogati come misure di immediato sostegno economico, ma è stata avviata anche l’erogazione dei ristori “pesanti”, per 4,6 milioni, contributi a favore di privati, titolari di attività economiche e produttive e imprese agricole. Sono 2,2 i milioni di euro destinati a contributo per automobili e furgoni danneggiati (668 autovetture e 85 furgoni).

Sono 130 milioni, infine, i contributi per il piano delle opere strutturali che prevede la realizzazione di 34 opere e due servizi, opere che sono suddivise in due categorie. Nella tabella A rientrano gli interventi che presentano impatti sull’assetto idraulico dei territori colpiti dall’alluvione, nella tabella B gli interventi di solo ripristino e di manutenzione straordinaria che non modificano gli assetti idraulici dei territori stessi. Tra quelli compresi nella tabella A ci sono, per esempio, il completamento del secondo stralcio della realizzazione di vasche di espansione sul fiume Misa, sul Foglia, la demolizione e il rifacimento del ponte Bettolelle sul Misa a Senigallia, di quello sempre sul Misa nella frazione Pianello di Ostra e di quello di via delle Selve in località Casine di Ostra, ma anche diversi ponti sul Nevola e la realizzazione della cassa di espansione area Zipa sul Nevola a Ostra. Nella tabella B figurano gli interventi di mitigazione dei dissesti e di manutenzione idraulica che interessano varie aree e corsi d’acqua.

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