SENIGALLIA – Dopo l’incidente stradale e le lesioni gravissime, dopo gli interventi chirurgici e il coma farmacologico, dopo le problematiche causate dalle restrizioni per il coronavirus e le ingenti spese mediche, finalmente la notizia che tutta Senigallia aspettava: Marco Raffaeli tornerà a casa. Il volo di stato atterrerà domenica 24 maggio, dopo alcune soste tecniche, all’aeroporto di Falconara: da lì seguirà il trasporto per l’ospedale regionale a Torrette di Ancona dove il giovane verrà seguito per continuare le cure – si trova ancora in coma farmacologico – e pensare anche a una riabilitazione.
A darne comunicazione sono i familiari del 31enne di Marzocca, che dal 21 aprile è ricoverato a Bali, in Indonesia, dove vive e lavora e dove è stato investito da un camion mentre tornava a casa.
Organizzare il volo di rientro in Italia non è stato facile: intermediario per la famiglia è l’avv. Corrado Canafoglia che si è messo al lavoro con Giandomenico Milano, capo dell’ufficio politico e della cancelleria consolare italiana a Giacarta per far tornare Marco a casa.
Per riuscirvi sono state contattate e coinvolte diverse realtà, dall’unità di crisi del ministero degli esteri all’ambasciata italiana a Giacarta, dall’Aeronautica Militare all’èquipe medica guidata dal dottor Renzo Donzelli che assisterà Marco durante il volo, fino alla Prefettura di Ancona e all’ospedale dorico che seguirà d’ora in avanti le condizioni del giovane senigalliese. In mezzo a tutte queste relazioni, iter procedurali, protocolli ci sono state varie difficoltà sia relazionali con le autorità di Bali, sia legate alle restrizioni per il coronavirus che impediscono di fatto di uscire dall’Italia ed entrare nel paese indonesiano.
Un importantissimo aiuto alla famiglia Raffaeli è stato dato però dalla comunità senigalliese e non solo: in tanti si sono dati da fare contribuendo con la raccolta fondi che ha superato quota 100mila euro. Soldi che son serviti sia per le spese mediche, ingenti, da sostenere rapidamente per poter assicurare a Marco un adeguato percorso sanitario, sia per coprire parte dei costi dell’èquipe che seguirà il senigalliese nel volo di rientro. Spese che, assicura la famiglia, verranno rendicontate «per un obbligo morale di trasparenza verso i tanti amici che hanno contribuito generosamente alla raccolta fondi».
La vicenda di Marco e della famiglia Raffaeli non è affatto conclusa ma questa importante fase fa ben sperare per una risoluzione in positivo, un segnale di ottimismo in un oceano di difficoltà a cui si aggiungono, oltre alle condizioni cliniche gravi del giovane senigalliese, anche le norme anti contagio e le procedure di ogni singola realtà coinvolta.