SENIGALLIA- I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Pavia, nei confronti di un 35enne di origine albanese che dallo scorso giugno si era trasferito a Montemarciano con la sua compagna.
Si tratta dell’operazione RSA che ha portato all’arresto di sei persone, tra queste, il 35enne individuato dai militari a Montemarciano. I fatti sono stati commessi nel periodo da febbraio a maggio 2019, in varie località nelle province di Pavia e Alessandria.
L’indagine, si legge nel provvedimento, era partita nel territorio pavese, dal monitoraggio di un italiano, titolare di un’agenzia immobiliare e di un esercizio commerciale di “compro oro” che era referente del sodalizio nella ricezione e acquisto di una notevole quantità di preziosa refurtiva procuratagli dal gruppo criminale.
Il modus operandi della banda era abbastanza grossolano. Gli obiettivi da defraudare venivano sistematicamente violati di notte, mediante l’utilizzo di piedi di porco e mazzette da muratore per forzare finestre ed inferriate, porte blindate, ed in qualche caso anche per smurare le casseforti. Oltre al denaro, diverse decine di migliaia di euro in contanti, e preziosi, la banda si accontentava di tutto pur di non andare “a vuoto”. Nei capi di imputazione si legge che erano state asportate anche tre stecche di sigarette, un televisore da 40 pollici, una fotocamera, addirittura una bottiglia di brandy e generi alimentari.