MONTEMARCIANO – Le speranze erano appese a un filo fin dai primissimi istanti di quel terrificante incidente sulla Flaminia, a Falconara, quando lo scooter con in sella Niccolò Bontempi – ferroviere di 31 anni – si era scontrato con un’auto il 19 giugno scorso. Ma nonostante le preghiere dei suoi familiari e delle tantissime persone che lo conoscevano e amavano, Niccolò non ce l’ha fatta. Il suo sorriso bello, solare, aperto non c’è più. Niccolò si è spento questa mattina al reparto di Rianimazione dell’ospedale regionale di Torrette dove era ricoverato. I medici non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso, gettando nel dolore più profondo la sua famiglia. Troppo gravi i politraumi interni riportati in quello schianto, il vasto trauma cranico ripotato anche a causa del casco che nell’impatto con la vettura si era slacciato. Dopo una settimana di agonia, è finita. Nel dolore immenso di questa tragedia inaccettabile, si sta valutando se vi siano le condizioni per la donazione degli organi, sarebbe l’ultimo gesto d’amore di un ragazzo meraviglioso, buono, generoso e che amava la vita.
La notizia del decesso si è sparsa velocemente in paese, dove tutti conoscevano e volevano bene a Niccolò, cresciuto tra sport, amici e famiglia nel paese di Montemarciano. Tantissimi i ricordi postati sui social, i commenti, i saluti.
In particolare, il presidente dell’Upr Montemarciano Samuele Simoncioni ha voluto ricordare Niccolò con parole cariche di affetto. «Ciao Nik…Ci sono notizie che non vorremmo mai ricevere – scrive nella pagina della società sportiva – la vita è purtroppo anche ciò. Hai deciso di andartene in una calda giornata di giugno. In una calda giornata d’estate dove il sole picchia forte in testa e al tempo stesso splende, riscalda e accarezza il viso di chiunque lo incontra. Proprio come te.. perché tu sei ciò. Un sorriso unico, sempre gioviale, splendente…coinvolgente! Sempre disponibile, allegro, gioviale, educato. Ricordo ancora quando da bambino papà Massimo e mamma Laura con tuo fratello Andrea ti portavano agli allenamenti sempre con la tua magliettina bianca e il pantaloncino abbinato. Ti chiamavo “bambolino”, nomignolo che con cui ti ho salutato 20 giorni fa quando ci siamo visti sotto casa mia. Abbiamo parlato di progetti, campionati, sorriso e scherzato con leggerezza come esattamente sei tu – aggiunge – sei leggerezza…perché incontrandoti donavi questo, un senso di leggerezza piena..! Oggi è un giorno così, hai deciso di spiccare il volo, di fare il “terzo tempo” non a canestro questa volta, ma verso il cielo. Perché la pallacanestro è immaginare di volare verso il cielo. Ora lassù mi raccomando però, insegna agli angeli il gioco più bello del mondo, ma al tempo stesso ricordati di noi qua». Poi Simoncioni conclude il suo pensiero con una promessa: «faremo di tutto per ricordarti. A papà Massimo, mamma Laura, a tuo fratello Andrea e a Giusy un grande grande abbraccio da tutta la Upr Montemarciano basket. Noi siamo famiglia e per voi la nostra porta è sempre aperta».