Senigallia

Montemarciano si tinge di rosa: informazione e prevenzione con il direttore della Chirurgia Senologica di Torrette Carlo Mariotti

Nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, il Comune ha promosso un incontro per dare consigli utili

L'assessore alla sanità Leila Hojat con il dottor Carlo Mariotti durante il convegno.

MONTEMARCIANO – Nel mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno, anche il Comune di Montemarciano si tinge di rosa con iniziative di informazione e prevenzione. Partecipato e molto interessante l’incontro-dibattito “Conoscere per Prevenire” promosso dall’Assessorato alla Sanità e svoltosi nei giorni scorsi nella Sala Consiliare. Il relatore, il Direttore della Chirurgia Senologica degli Ospedali Riuniti di Ancona dottor Carlo Mariotti, intervenuto gratuitamente, ha parlato di prevenzione del carcinoma alla mammella, come intervenire e quando. «Il tumore del seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile – spiega il dottor Mariotti – la sua incidenza è di una donna ammalata su 8. Nel 2020 si sono registrati 55.000 nuovi casi e parliamo di una popolazione estremamente giovane».

Importante, anzi fondamentale, è appunto la prevenzione, perché se l’incidenza dei tumori al seno è aumentata nelle donne giovani (sotto i 35 anni in particolare e sotto i 45 anni), d’altro canto è diminuito il tasso di mortalità, perché questa patologia è sempre più curabile, sempre più individuabile in tempi brevi grazie agli screening oncologici.

«Si può fare prevenzione con la mammografia per le donne dai 49 ai 69 anni, facendo le ecografie per le fasce d’età più basse ed essendo attente e conoscendo il proprio seno. L’ideale sarebbe estendere lo screening della mammografia alle donne sotto i 49 anni e sopra i 70, ma purtroppo ci troviamo di fronte a non poche difficoltà dovute anche al Covid, che complica l’accesso alle strutture diagnostiche». Oltre agli esami di routine, prevenzione è anche avere un corretto stile di vita, cercare di non essere in sovrappeso, fare movimento e prestare attenzione alla dieta (che deve essere povera di grassi animali). Inoltre, evitare di usare gli ormoni dopo la menopausa.

«Negli ultimi 20 anni abbiamo sviluppato terapie più rispettose dell’integrità del fisico della donna – aggiunge Mariotti – e il futuro della ricerca ci porterà a cercare di individuare quelle forme di mutazione dei geni che causano il cancro alla mammella. Infatti, andando ad analizzare i fattori di rischio del cancro della mammella non modificabili, va rilevato come la maggior parte delle neoplasie diagnosticate siano tumori “sporadici” cioè tumori che si presentano in donne che non hanno familiarità per la malattia; solo il 20/25 % delle neoplasie mammarie riconoscono una familiarità e di queste una parte ancor minore una ereditarietà, cioè compaiono in donne che presentano una mutazione di un cromosoma. Tale situazione nota con il termine di mutazione BRCA 1-2, identifica donne che hanno un rischio molto aumentato di sviluppare nella vita un tumore della mammella o dell’ovaio; questo aspetto – conclude il dottor Mariotti – ha superato il campo del mondo scientifico, comparendo nel mondo dei mass media per la nota vicenda della attrice Angelina Jolie, affetta da questa condizione».