CORINALDO – La polizia provinciale di Ancona ha individuato e denunciato i responsabili dell’inquinamento ambientale che nei giorni scorsi ha interessato il torrente Nevola, affluente del fiume Misa. Nelle acque erano infatti finiti degli scarichi aziendali abusivi.
La scoperta è stata fatta durante un normale servizio di vigilanza del territorio, nel weekend scorso. Gli agenti della Polizia provinciale di Ancona hanno notato le acque di colore anomalo e i pesci morti: hanno quindi risalito il corso d’acqua fino a individuare la sospetta causa, una condotta di scarico abusiva. Dato che mancava l’autorizzazione, è stata subito interrotta e contestualmente sono stati informati i tecnici dell’Arpam, l’azienda per la protezione ambientale, perché effettuassero i campionamenti delle acque.
In attesa dell’esito delle analisi, intanto la polizia provinciale ha portato avanti le indagini che hanno condotto gli uomini guidati dal comandante Pierfrancesco Gambelli, a denunciare alcune persone – di cui non sono state rese note le generalità – all’autorità giudiziaria. Ma l’attività investigativa non è terminata qui. Ulteriori controlli sono in programma per chiarire la posizione di altri soggetti che potrebbero aver partecipato al reato di inquinamento ambientale.
L’episodio ha suscitato un po’ di trambusto anche sui social, dove i cittadini si stanno chiedendo che cosa sia successo, quale sostanza abbia determinato la moria di pesci e se ci siano ulteriori rischi per la fauna locale o per la popolazione. Al termine degli esami in corso sarà possibile conoscere l’esatta natura delle sostanze sversate nel fiume, presumibilmente tossiche data la vasta moria dei pesci o comunque in concentrazioni tali da non essere compatibili con le forme di vita presenti.