SENIGALLIA – Oltre 200 foto sono in mostra a palazzo del Duca e palazzetto Baviera, a Senigallia, per una grande mostra in omaggio a Mario Giacomelli, in occasione dei 20 anni dalla scomparsa del celebre fotografo. L’esposizione Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo, inaugurata oggi 20 febbraio e aperta fino al 5 luglio, è suddivisa in due sezioni e ripercorre, parallelamente alla storia mondiale, lo sviluppo dell’arte fotografica, con un occhio particolare al dialogo con i vari artisti internazionali e uno sulla feconda realtà del gruppo fotografico “Misa”.
A palazzo del Duca è ospitata la sezione internazionale, a cura di ONO arte contemporanea (Maurizio Guidoni, Vittoria Mainoldi e Claudia Stritof), in cui 20 fotografie di Giacomelli sono messe a confronto con circa 90 scatti di grandi fotografi della metà del ventesimo secolo del calibro di Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Gianni Berengo Gardin, Brassaï, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz e Ara Güler.
L’esposizione si ispira a The Photographer’s Eye, la grande mostra curata da John Szarkowski al MoMA di New York nel 1964, il primo vero riconoscimento internazionale per Giacomelli: da lì trae spunto per focalizzarsi sullo sviluppo di un linguaggio comune, quello della fotografia che arriva nei paesaggi urbani e rurali del secondo Dopoguerra, del neorealismo e che si sposta fino alla street photography, alle sperimentazioni e agli astrattismi.
A Palazzetto Baviera si sviluppa la seconda sezione: gli eredi Giacomelli (Simone Giacomelli e Katiuscia Biondi) propongono Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958, una selezione di opere fotografiche dei componenti dell’associazione Misa, il gruppo fotografico in cui Giacomelli mosse i primi passi. Qui sono esposti gli scatti di Silvio Pellegrini, Ferruccio Ferroni, Adriano Malfagia, Alfredo Camisa, Paolo Bocci, Bruno Simoncelli, Giuseppe Cavalli, Riccardo Gambelli e Piergiorgio Branzi.
Un importante scorcio sull’opera, a volte visionaria, del maestro senigalliese, affiancato ad artisti internazionali e italiani, anche coetanei. L’intenzione dei curatori è quella di far emergere attraverso il dialogo tra i vari autori, lo spirito del ‘900, un secolo decisamente ricco di stimoli e denso di avvenimenti e riflessioni che hanno portato alla nascita di vari circoli fotografici tra cui, negli anni ‘50, il gruppo Misa.
«Una celebrazione per i 20 anni dalla morte di Giacomelli che si realizza attraverso una mostra unica, pensata ad hoc per Senigallia – ha spiegato una delle curatrici, Vittoria Mainoldi – dove l’epoca della ricostruzione dopo il secondo conflitto mondiale è coprotagonista: i fotografi scelgono di porre più attenzione ai bambini, ai paesaggi urbani e rurali, alle città passando dalla ricerca alla realtà e da questa all’astratto in una mostra che può essere letta da tutti e che offre un potente spaccato della fotografia locale, italiana e internazionale».