SENIGALLIA – Una città dove la cultura non dorme mai. Questa è Senigallia che, oltre alle bellezze paesaggistiche o architettoniche, può vantare un dinamismo culturale importante. Non a caso è arrivato l’appellativo e il riconoscimento regionale di “Città della fotografia”: sia per il passato con tutti suoi autori di rilievo, sia per il presente in cui le istituzioni, le associazioni cittadine e i privati danno vita a un evento dietro l’altro. Così è per il prossimo mese di marzo, quando coesisteranno almeno cinque eventi espositivi.
I primi due sono in realtà progetti promossi dal Comune di Senigallia dallo scorso novembre e ora prorogati entrambi fino al 20 marzo prossimo (Info e prenotazioni: www.feelsenigallia.it). Si tratta della mostra “Rimasto nell’Ombra”, la personale dedicata al fotografo di still life Christopher Broadbent, e di “Uno sguardo fuori fuoco” di Julia Margaret Cameron. L’excursus nell’opera fotografica di Christopher Broadbent dal 2000 a oggi, a cura di Mario Trevisan, è ospitato al piano terra di palazzetto Baviera, la suggestiva sede espositiva in piazza del Duca, risalente al XIV secolo. Testimonia il lavoro di ricerca che Broadbent compie per creare un’atmosfera di sospensione, di attesa, nelle sue nature morte.
La seconda esposizione è invece una sorta di vetrina sulla fotografa inglese esponente del pittoricismo, nata nel 1815 a Calcutta. Visibili a palazzo del Duca 26 fotografie provenienti dalla collezione del gallerista Massimo Minini, uno dei due curatori assieme a Mario Trevisan. La mostra vuole raccontare l’esperienza fotografica della Cameron che, con estrema sperimentazione, si articola tra ritratti borghesi, ispirazioni preraffaellite, e la rappresentazione di scene letterarie. Fu la prima donna a essere ammessa alla Royal Photographic Society.
In corso – c’è ancora un mese di tempo per visitarla – la mostra “Io sognatore” dell’illustratore Michele Sperati, a cura di Marco Pettinari. Inaugurata il 27 gennaio scorso nei locali del circolo Arci Vallone, l’esposizione è visitabile fino a domenica 27 marzo: è stata realizzata in collaborazione con l’associazione culturale ComunicArte e l’associazione culturale Sena Nova ed è composta da 8 ritratti. In questi lavori selezionati dall’autore, il sogno e la fantasia si incontrano nei volti dei soggetti rappresentati: dal proprio autoritratto, in cui barba e capelli si trasformano in una sorta di portale per una dimensione irreale a quasi onirica, a un omaggio alla grande pittrice messicana Frida Kahlo. Per informazioni sugli orari di apertura, consultare la pagina facebook del circolo Arci Vallone.
Due, invece, sono i nuovi eventi. Oggi, sabato 26 febbraio, si è inaugurata nello spazio Lapsus, in via Marchetti 19, la mostra Periferie / riflessioni fotografiche. L’esposizione è il risultato di un percorso creativo intrapreso da un gruppo di giovani: un laboratorio fotografico, condotto a novembre e dicembre 2021 da Cristina Panicali e Andrea Simonetti, in cui i/le partecipanti hanno indagato insieme il tema della periferia. Lo hanno fatto attraverso una serie di esercizi e pratiche del Photovoice, che hanno consentito loro di sviluppare una ricerca dinamica, riflessiva ed emotiva partendo dalla percezione visiva di ciascuno sui panorami periferici. Studiando di volta in volta la grammatica dell’immagine fotografica, le/gli artistə si sono impegnatə a tradurre visivamente le proprie suggestioni e a costruire la propria narrazione periferica. La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo negli orari dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 12.00 e dalle 15,30 alle 18.00. Durante il fine settimana la mostra verrà aperta esclusivamente su appuntamento chiamando il numero 3297797352 (Info: http://www.lapsuscreativo.org/2022/02/periferie/).
Dal 26 febbraio al 6 marzo sarà visitabile allo spazio Piktart (www.pikta.it/piktart) di via Mamiani 14, a Senigallia, “Questo è l’uomo”. Si tratta della mostra collettiva, a cura di Simona Guerra, con 44 opere di Francesca Artoni, Mariella Frances, Andrea Gallesini, Domenico Gianantonio, Vittorio Guida, Agata Katia Lo Coco, Marco Maraviglia, Michele Mari, Sara Munari, Sergio Marcelli, Donatella Tandelli, Carlo Traini, Umberto Verdoliva e Massimo Valentini. In mostra le opere selezionate per la chiamata alle armi visuali e testuali “Lo stato italiano. Riflessioni sulla funzione della fotografia oggi” lanciata dalla curatrice Simona Guerra nel settembre scorso. La mostra offre al visitatore uno spunto di riflessione sul tragico momento storico che stiamo vivendo. La manifestazione artistica, a tratti espressa in modalità di performance, suggerisce il sentire degli autori – individuale e corale – traducendo in immagine temi e istinti primordiali di una società di cui è evidente, a più livelli, lo stato di decomposizione. Lo sforzo richiesto al fruitore è quello di mettere in campo quanto più gli è possibile la sua capacità di “ascolto” dell’ambiente in cui verrà a trovarsi, dei messaggi che egli percepisce arrivare dalle opere visive, dalle modalità espositive scelte, dai suoni e, in definitiva, dall’esperienza espositiva nella sua interezza.