SENIGALLIA – Come sempre la spiaggia di velluto si mette in mostra. E lo fa non solo valorizzando spazi e artisti, ma anche dando un respiro più ampio a quel concetto di cultura che ha dato luogo alla nomenclatura di città della fotografia. Tante le esposizioni che sono state inaugurate in vista dell’estate, per offrire a senigalliesi e turisti spunti di riflessione e opportunità per godere delle opere d’arte.
Le prime a vedere la luce sono state quella di “Claudio Gobbi, an Atlas of Persistence”, a cura di Francesca Fabiani, fino al 28 agosto alla Rocca Roveresca, e quella su “Roger Ballen, The Place of the Upside Down”, a cura di Massimo Minini, allestita fino al 2 ottobre 2022 nella doppia sede di Palazzo del Duca e Palazzetto Baviera. Si tratta di due mostre che il Comune di Senigallia e la Rocca Roveresca, museo afferente alla Direzione Regionale Musei Marche, hanno promosso anche per dare vita a un circuito culturale locale e maggiore lustro alla città.
Altra esposizione di pregio è quella allestita sempre alla Rocca Roveresca di Senigallia: fino al 25 settembre prossimo, infatti, ci sarà la coabitazione con “Being There. Oltre il giardino”, la mostra conclusiva del progetto biennale dell’artista Claudia Losi, a cura di Leonardo Regano. L’artista prosegue la sua indagine sulla complessa relazione tra l’essere umano, l’ambiente in cui vive e la lingua con la quale comunica. L’artista lavora sull’ambiguità del concetto di paesaggio, sulla percezione dell’ambiente intorno a noi e sul labile confine tra contesto naturale e antropizzato. Una ricerca avviata durante una serie di viaggi e poi culminata con un workshop i cui risultati sono in mostra a Senigallia.
Sarà aperta invece solo fino al 31 luglio la mostra “Sogni”, a cura di Simona Guerra, inaugurata lo scorso 3 luglio. Un’esposizione di opere di Mario Lasalandra e Umberto Cornale dove ampio spazio è dedicato alla poetica che i due autori hanno elaborato. Una mostra unica perché vede i due autori veneti in dialogo per la prima volta nel loro percorso creativo. La mostra presenta 30 lavori originali, esposti presso lo spazio Piktart di via Mamiani 14 a Senigallia.
Con l’arrivo tra due settimane del festival Summer Jamboree è stata inaugurata anche la mostra espositiva “Elliott Erwitt Icons” che accompagnerà senigalliesi e turisti fino al 16 settembre. E’ ospitata nelle sale al primo piano di Palazzetto Baviera. La mostra, a cura di Biba Giacchetti, vede oltre settanta scatti in esposizione, tra i più celebri del fotografo statunitense, che raccontano uno spaccato della storia e del costume del Novecento visto attraverso lo sguardo tipicamente ironico di quello che è considerato uno dei più grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi. Sua la celebre “California kiss”: una coppia del 1956 che si bacia dentro un’automobile, la cui immagine viene riflessa dallo specchietto retrovisore, diventa simbolo dell’amore eterno.
Infine, non di fotografia ma di pittura antica si gode con “Lo splendore di Bisanzio”, la nuova esposizione che, a Senigallia per l’estate, apre a Palazzo Mastai – Casa Museo Pio IX. L’evento espositivo si incentra, come recita il sottotitolo su “Scambi d’arte tra Venezia e Costantinopoli in una tavola dipinta di Casa Mastai” e trae occasione dal certosino restauro di un’opera appartenente alla collezione dei Mastai Ferretti. Che la mercatura sia stata per secoli la ricchezza di Senigallia ce lo ricordano infatti pure i Mastai Ferretti con la preziosa tavola dipinta da loro acquistata, se non addirittura commissionata, conservata a Palazzo Mastai. Mercanti veneziani di origine cremasca, trasferitisi a Senigallia nel XVI secolo richiamati dalla famosa fiera, i Mastai con le loro mercanzie evidenziano quel continuo legame, facilitato dal corridoio adriatico, fra Costantinopoli e Venezia. Non solo nelle stive e nei carriaggi colmi di ogni bene, ma anche negli influssi artistici e nelle opere d’arte che a questa cultura mediterranea si ispiravano, vi è testimonianza, come dimostra la tempera su tavola che ora ritroviamo nel salone d’onore della nobile casa museo e che induce a questa nuova esposizione. E’ ricca di splendore e significati la tavola che ora si può ammirare, con la raffigurazione della Madonna col Bambino attorniata di Santi, per un’opera ascrivibile fra fine XV- inizio XVI secolo di ambito Veneto – Cretese.