SENIGALLIA – “Sindaco, aspettiamo babbo Natale per il contributo affitti?”. Così recitava lo striscione appeso all’albero di Natale in piazza Roma, mentre dentro il palazzo municipale si svolgeva il penultimo consiglio comunale dell’anno. Un’iniziativa con cui gli attivisti e le attiviste dello spazio autogestito “Arvultùra” sono tornate a chiedere conto all’amministrazione delle scelte fatte in campo sociale.
L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella di entrare nei locali abbandonati delle colonie ex Enel sul lungomare Da Vinci, per testimoniarne il degrado e la mancata valorizzazione come alloggi per le famiglie o le persone in difficoltà. Lo scorso novembre. Anche in quell’occasione erano stati affissi degli striscioni sul diritto all’abitare e sui contributi per l’affitto.
Quella di ieri, 18 dicembre, è stata voluta dopo le «veloci e timide parole del Sindaco» che annunciavano una variazione di bilancio di circa 180mila euro in due anni per la reintroduzione del contributo affitti. «Briciole in confronto all’emergenza abitativa» affermano da Arvultùra. «Briciole che potevano essere più consistenti se il comune di Senigallia, invece di agire da solo, avesse coinvolto l’unione dei comuni. Briciole, ma va dato atto all’assessore ai servizi alla persona e alle pari opportunità di aver mantenuto impegno e parola. Resteranno comunque briciole, finché la Regione Marche continuerà a non erogare neanche un euro agli enti locali».
A finire sotto accusa è appunto la catena di governo, la filiera di destra dal nazionale al regionale e fino al locale. «Se il 2024 è passato senza un minimo sostegno ad uno dei diritti fondamentali come la casa, la responsabilità è tutta di chi guida la maggioranza al governo del paese, della regione e della città, ovvero i patrioti di Fratelli d’Italia. Infatti, appena si sono accomodati sulle poltrone non hanno perso tempo nel mettere in campo politiche antipopolari, con tanti saluti a quella favola chiamata “destra sociale”».
E mentre dal comune di Senigallia sono attese le specifiche su come verranno utilizzate quelle poche risorse, dalla regione e da Acquaroli gli attivisti si attendono di «usare i soldi pubblici per supportare gli interessi e le necessità della popolazione economicamente più fragile, invece di distribuire mancette utili solo alla propaganda in vista delle prossime elezioni».
Infine, «permetteteci una nota di merito al tempestivo, puntuale e solerte intervento delle forze dell’ordine nel rimuovere, senza riuscirci, il pericolosissimo striscione, mentre, a caso, controllavano i documenti dei passanti. Sulle cose inutili sanno sempre essere sul pezzo».