SENIGALLIA – Nessun contagio nelle Marche, né tantomeno a Senigallia, da Coronavirus ma è la paura a fare più danni, sia sull’aspetto sociale che su quello economico. A dichiararlo sono gli albergatori di Senigallia i quali, il giorno dopo il test negativo a un turista milanese che soggiornava sulla spiaggia di velluto, ci tengono a precisare che in città non ci deve essere spazio per scene di panico né corse alla scorta alimentare. E nel frattempo potrebbero scattare denunce per chi ha diffuso in rete o condiviso sui canali social il video del turista che saliva su un’ambulanza attrezzata con i dispositivi di protezione anticontagio.
«Non c’è alcun contagio, non c’è alcun caso di coronavirus – spiega Corrado Canafoglia, legale dell’Unione Nazionale Consumatori – ma siamo di fronte a una psicosi collettiva, a una vera e propria follia che non ha fatto vittime in termini di vite umane ma enormi danni a una struttura alberghiera. Proprio mentre il turista con problemi d’asma stava salendo sull’ambulanza, sono state fatte delle riprese video e diffuse su facebook, divenendo in pochissimo tempo virali». In pochi minuti, complice la provenienza lombarda, si è diffusa la voce che all’hotel Universal ci fosse un contagiato da coronavirus. Fin da subito però si conosceva del fatto che il 40enne in questione soffre da tempo di problemi di asma e quindi non era in alcun modo collegato al contagio in atto nel nord Italia.
Questo, secondo il legale e i titolari della struttura ricettiva sul lungomare Mameli di Senigallia, ha dato il via immediatamente a una serie di reazioni: alcuni sono corsi a fare scorta di derrate alimentari come se fosse in corso una guerra, altri sono andati in farmacia a fare incetta di disinfettanti e mascherine, ora introvabili anche per chi ne ha davvero bisogno.
E per quanto riguarda la struttura ricettiva senigalliese ci sono state diverse disdette nelle prenotazioni. «In meno di due ore – spiega la titolare Roberta Albonetti – abbiamo ricevuto la disdetta per ben 23 camere, tra cui quelle di due gruppi da 40 persone e ben 5 gruppi business. Non abbiamo fatto la stima precisa ma sicuramente è un danno da diverse migliaia di euro. Ma sono state anche bloccate le richieste di informazioni per quanto riguarda il periodo pasquale e la stagione estiva, segno che in molti stanno ricollegando il Coronavirus a Senigallia nonostante non ci sia alcun caso di contagio».
E questo tendenza l’hanno riscontrata diversi imprenditori del settore turistico-ricettivo: a confermarlo sono stati Simonetta Romagnoli di AssoAlberghi Senigallia e Marco Manfredi dell’associazione “Alberghi e Turismo”. «Siamo costernati – ha detto quest’ultimo – per questa azione che ha diffuso la paura in una città che non ha registrato alcun caso, così come di alcune scelte della politica che potevano portare alla chiusura delle scuole senza motivo. Serve un atteggiamento sano che tenga conto dell’ipersensibilità delle persone a questo tema: senza fare allarmismi, bisogna evitare scelte improvvisate».
Sempre sul fronte social, oltre a fare attenzione alle fake news, bisogna dare altrettanta importanza alle nostre azioni che potrebbero avere delle conseguenze, dirette o indirette, molto gravi. A tal proposito, i titolari dell’hotel Universal e il legale Canafoglia stanno valutando la denuncia di quanti hanno diffuso – o contribuito a farlo – sui social network i video, di fatto associando l’albergo al Coronavirus. «Rischiamo una psicosi molto dannosa a livello sanitario ed economico», sostengono. All’orizzonte si potrebbe configurare una querela per procurato allarme.
Una nota positiva in tutta questa vicenda c’è: la moglie del turista lombardo, attualmente in osservazione all’ospedale Torrette di Ancona, ha voluto ringraziare la struttura senigalliese per l’attenzione e la cura nel proteggere lei e il marito da questa incresciosa situazione. «Non ci aspettavamo tutto questo solo per aver chiamato l’ambulanza per un attacco di asma e una linea di febbre. Qui ci hanno trattato benissimo, anzi invito tutti a venire a Senigallia. Io ci tornerò».