SENIGALLIA – È certamente notevole l’impiego di mezzi e uomini di tutti i corpi di polizia, carabinieri, protezione civile per ridurre i problemi e i disagi alla popolazione senigalliese legati all’ondata di maltempo del 15 settembre scorso. Un evento alluvionale che ha provocato ben 11 vittime in tutto il territorio vallivo, oltre a due persone ancora disperse e danni per centinaia e centinaia di milioni di euro. Nonostante l’invio massiccio di uomini e donne dello Stato, un corpo non è stato chiamato: il XIV Reparto Mobile della Polizia di Stato che ha sede proprio a Senigallia.
A denunciare il fatto è il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia. «Il pensiero ed il cuore del Siulp sono rivolti alle popolazioni ed alle famiglie colpite da questo terribile evento – si legge in una nota stampa. Su quello che è successo la magistratura ha aperto un’inchiesta e verranno fatte tutte le dovute valutazioni, se si poteva evitare, ma, soprattutto, se chi ha aveva il compito di effettuare le scelte, l’ha fatto tempestivamente ed in maniera ottimale, sia nei modi che nei tempi».
La città di Senigallia è sede del XIV Reparto Mobile, che conta oltre 150 persone «adeguatamente preparate ad affrontare situazioni di emergenza critiche e di calamità naturali di grande rilievo», e che di ciò ha già dato prova sia durante l’emergenza rifiuti in Campania, che al G8, ma anche in altre situazioni come in Val di Susa e nei recenti terremoti del 2009 a l’Aquila, dell’Emilia del 2012 ed in quello del 2016 nelle zone dell’ascolano e del Lazio. «Un reparto che possiamo definire il “braccio operativo” della Polizia di Stato». Eppure, nonostante l’operatività e la vicinanza agli eventi alluvionali, le 150 unità non sono state chiamate a intervenire.
«Lungi da noi voler alimentare qualsivoglia polemica, che sarebbe quanto mai fuori luogo in una situazione di emergenza come questa, ma certo non riusciamo a trovare una spiegazione logica alla scelta di non impiegare il personale del XIV Reparto Mobile di Senigallia, pur avendo in casa l’alluvione. Ironia della sorte poi, per una strana razionalità che continuiamo a non afferrare, allo stesso Reparto Mobile sono stati richiesti i mezzi di soccorso che ha in dotazione e farli utilizzare ad altro personale di Polizia. Un po’ come chiedere ad un tassista di prestarci il taxi per poi farlo guidare ad un altro».
Una questione che è stata posta all’attenzione dell’amministrazione: secondo il segretario generale provinciale del Siulp dorico, Alessandro Bufarini, «in un momento così delicato quando si ha il dovere di coinvolgere ed impiegare tutte le forze disponibili, chi aveva il dovere di gestire la macchina dei soccorsi, poteva e doveva sapere che a Senigallia ci sono i professionisti del soccorso pubblico del XIV Reparto Mobile, che doveva rientrare nel piano organico dei soccorsi perché la priorità era ed è la sicurezza dei cittadini».