Senigallia

“Nuda e Cruda”, Anna Mazzamauro stasera ad Arcevia

Questa sera, venerdì 16 marzo ore 21,15 al Teatro Misa arriva un vero e proprio cavallo di battaglia della popolare e bravissima attrice, indimenticabile signorina Silvani di Fantozzi

Anna Mazzamauro
Anna Mazzamauro

ARCEVIA – “Nuda e Cruda”, Anna Mazzamauro approda al teatro Misa. Questa sera, 16 marzo alle ore 21,15, per la Stagione di prosa promossa dal Comune di Arcevia con la direzione dell’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, la popolare e bravissima attrice, indimenticabile nei panni della signorina Silvani di Fantozzi, sarà sul palco con lo spettacolo da lei scritto, per la regia di Livio Galassi e con musiche originali di Amedeo Minghi.

Prendendo spunto da sé, dalla sua vita dagli esordi cinematografici, e dalla bruttezza, la Mazzamauro si spoglia dei suoi complessi, butta via la maschera, si prende in giro (perché l’autoironia è l’unica medicina), si libera di tutti quei pregiudizi borghesi ricevuti, da cui si pensa, ipocritamente, di essere liberi, e si lascia andare ad una confessione forte e dura.
“Nuda e cruda” ha ottenuto così tanti successi da potersi considerare un vero e proprio cavallo di battaglia per Anna Mazzamauro, che in questo spettacolo esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia, a esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici.

“Nuda e cruda” è uno spettacolo sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato che trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale e coinvolgente per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno di se stesso senza filtri inibitori, senza ombre protettrici.

Durante lo spettacolo, la Mazzamauro interpreta personaggi, canta e accenna qualche passo di danza, anche se ci tiene a sottolineare: «Voglio rassicurare che in questo spettacolo sarò più cruda che nuda, altrimenti poi non vengono a teatro, ma voglio spogliarmi di tutte quelle retoriche della vita che è fatta di compromessi, sempre».

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