Senigallia

Nuovo palazzetto dello sport a Corinaldo: i dubbi dell’opposizione

Galeotti (In Movimento-Corinaldo c'è) perplesso sia per l'aspetto economico che per il rischio esondazioni del Nevola: area già allagata di recente

Il nuovo palazzetto dello sport di Corinaldo
Il nuovo palazzetto dello sport di Corinaldo

CORINALDO – La progettazione del nuovo palazzetto dello sport che dovrà servire entrambe le vallate del Misa e Nevola sta suscitando alcuni dubbi e timori. Tra questi l’aspetto archeologico e il consumo di territorio, ma c’è anche il lato economico e il rischio alluvionale: l’area, nel recente passato, è stata coinvolta nell’esondazione del fiume che scorre a lato del punto in cui verrà realizzata la struttura sportiva.

A muovere le prime critiche sono alcuni cittadini e il gruppo consiliare di opposizione “In movimento-Corinaldo c’è”. Tra le prime osservazioni mosse, al di là degli eventuali rischi di alluvione, c’è l’aspetto culturale e archeologico. «L’area individuata – spiega il capogruppo Luciano Galeotti – risiede in un sito archeologico certo, rilevato dal Dipartimento di Storia e Culture Civiltà dell’Università di Bologna».

E proprio domani, lunedì 16, verranno illustrati i risultati della campagna di scavi e ricerche archeologiche effettuate con metodi non invasivi nell’area. Prima è stata fatta la progettazione dell’opera e solo in seguito le ricerche per capire se l’area è utilizzabile a tal scopo oppure no.

C’è un altro ma, e anche importante, tra i dubbi sollevati dall’opposizione consiliare corinaldese: «la zona è identificata nella cartografia del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) a rischio esondazione, è stata teatro, nel recente passato, di un’alluvione catastrofica che l’ha vista interamente allagata sino alla vicina strada provinciale». Perché costruire allora proprio in una zona a rischio? – si domanda Galeotti. C’è da dire però che la zona del fiume Nevola sarà interessata da lavori per la mitigazione del rischio idrogeologico, anche se ancora non sono stati delimitati né i confini dell’intervento che la Regione opererà attraverso il Consorzio di Bonifica né la tempistica.

Il nuovo palazzetto dello sport di Corinaldo
Il nuovo palazzetto dello sport di Corinaldo

L’altro aspetto che viene tirato in ballo dal gruppo consiliare “In movimento-Corinaldo c’è” è la normativa attuale di indirizzo comunitario, che impone il riuso e l’utilizzo di aree degradate, la riqualificazione di aree industriali dismesse per arrivare a uno stop all’urbanizzazione e alla cementificazione. «In questo caso – scrive Galeotti – si deturperà irrimediabilmente un’area periferica a chiara connotazione agricola».

Infine la questione economica. Ammonta a ben 250mila euro la somma già spesa tra esproprio dell’area e progettazione, a cui si aggiungono 50mila euro annui come costi di gestione della nuova struttura. L’intera opera è passata dall’iniziale previsione di una tensostruttura da 300mila euro alla nuova struttura da oltre 2 milioni di euro (dei quali 1,7 mln € finanziati grazie a un mutuo di 25 anni assunto con l’Istituto per il Credito Sportivo e 400mila euro nella disponibilità del Comune).
Secondo il gruppo di opposizione, la gestione sarà molto difficile una volta esaurita la discarica di cui oggi il territorio corinaldese dispone: «una piscina costa, per gestirla, mediamente 100/150mila euro all’anno e solo in città mediamente grandi ha un senso, per tanto quanto ipotizzato resterà irrealizzabile ed un grosso peso economico per la comunità, mentre si poteva pensare di riqualificare un’area industriale dismessa come la ex Nestplast per accedere ai contributi europei del piano FESR 2014/2020» e rendere così il tutto più sostenibile, oltre che dare un chiaro messaggio di stop alla cementificazione.