SENIGALLIA – L’avvio del cantiere per realizzare un ponte ciclopedonale sul fiume Misa non è l’unico intervento che verrà realizzato per mettere in sicurezza la spiaggia di velluto. Proprio il sopralluogo di ieri è stata l’occasione per fare il punto sulle grandi e piccole opere che dovranno vedere la luce nei prossimi mesi.
Innanzitutto ponte Garibaldi. La nuova struttura potrà nascere solo dopo la realizzazione della passerella ciclopedonale (a cui verranno agganciati i sottoservizi, proprio come per il ponte degli angeli) e dopo la demolizione del ponte danneggiato dalla piena del 15 settembre 2022. Un intervento da almeno quattro milioni di euro che Regione Marche e struttura commissariale hanno già a disposizione grazie ai fondi ministeriali per la protezione civile. La tempistica non sarà breve: si sta cercando di velocizzare le operazioni per far partire il cantiere – almeno l’abbattimento – entro la fine dell’anno.
Dopo la sistemazione degli argini dei fiumi Misa e Nevola per circa 4,5 milioni di euro poi dovuti consolidare nuovamente date le piene di dicembre 2022, gennaio e marzo 2023, si dovrà far partire il dragaggio del letto del fiume Misa tra i ponti “Garibaldi” e “Angeli dell’8 dicembre 2018”. Intervento di cui tanto si è parlato ma che, nei fatti non si è ancora visto. Dovranno essere campionati i sedimenti portati anche con l’ultima ondata di maltempo di pochi giorni fa.
Nella zona peep di via Tevere verranno riprofilati gli argine del fiume Misa che fa un’ansa in quell’area dove si è edificato parecchio. In particolare una serie di abitazioni si ritrovano ora a un piano leggermente inferiore rispetto alla situazione precedente all’edificazione, motivo per cui diventa il primo punto di sfogo e esondazione in caso di piena. I lavori dovrebbero partire nel prossimo autunno.
Discorso a parte meritano le vasche di laminazione, delle aree cioè in cui è previsto che il fiume possa espandersi in caso di piena per alleggerire la pressione sui centri abitati. Sono in corso i lavori a Bettolelle di Senigallia e dovrebbero concludersi entro l’anno – ha assicurato l’assessore regionale all’ambiente e protezione civile Stefano Aguzzi – poi si passerà, senza soluzione di continuità al suo ampliamento per un totale di 1,1 milioni di metri cubi di acqua invasabile. Altri 600 mila circa verranno messi a disposizione grazie alle altre due vasche che si stanno progettando a Pancaldo di Ostra Vetere a tutela di Pianello di Ostra per quanto riguarda il Misa e tra Corinaldo e Trecastelli a tutela dell’abitato di Passo Ripe per quanto riguarda il Nevola. Già stanziati circa 8 milioni di euro.
Altre due aree potrebbero sorgere a Casine di Ostra a protezione della zona Zipa e alla Marazzana di Senigallia, per tutelare ulteriormente la spiaggia di velluto: in particolare però per queste due non vi sono ancora né studi né finanziamenti. «Vogliamo risolvere definitivamente la questione, senza palliativi», ha aggiunto il vice commissario all’emergenza Marche Stefano Babini.