SENIGALLIA – Opposizione infuriata per la scelta da parte del presidente del consiglio comunale di Senigallia di convocare le sedute della commissione bilancio al posto del presidente Campanile, nominato dal consiglio comunale. Un atto che la minoranza – stavolta tutta compatta – non esita a definire prima «l’ennesima forzatura, l’ennesimo gesto di sfida dopo cinque mesi dall’inizio del mandato».
Oltre a essere il presidente del consiglio comunale, «Bello (che ama definirsi onorevole in maniera assolutamente impropria) ha deciso che da oggi è anche presidente della commissione Bilancio. Infatti porta la sua firma la convocazione delle commissioni bilancio, da svolgersi in soli due giorni (alla faccia del dialogo, dell’ascolto, dell’approfondimento) in presenza in piena zona rossa. Il tutto senza nemmeno avere convocato una conferenza capigruppo per preparare, organizzare e definire in maniera condivisa i lavori assieme al presidente di commissione. Il tutto nonostante la richiesta, condivisa dal presidente di commissione e rigettata, di fare le riunioni in videoconferenza, dato il grave momento sanitario».
La minoranza di centrosinistra ha infatti, attraverso il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile, la presidenza di un’unica commissione, mentre tutte le altre sono andate alla maggioranza. Proprio per questo è scattato l’allarme quando, con questo atto che bypassa la presidenza di commissione, si è verificata «una situazione senza precedenti, all’interno del nostro Comune e della storia delle nostre istituzioni democraticamente elette».
La minoranza compatta e composta da Gennaro Campanile (capogruppo Amo Senigallia e presidente commissione bilancio), Margherita Angeletti (vicepresidente del consiglio comunale e consigliera Pd), Chantal Bomprezzi, Ludovica Giuliani, Rodolfo Piazzai e Dario Romano (consigliere e consiglieri Pd), Lorenzo Beccaceci (capogruppo Vivi Senigallia), Stefania Pagani (capogruppo Vola Senigallia), Enrico Pergolesi (capogruppo Diritti al Futuro), continua poi nell’attacco politico a Bello: «Un modo di comportarsi non democratico, che non aiuta e non favorisce alcun dialogo tra opposizione e maggioranza e serve solo a esasperare i toni, con queste continue provocazioni e forzature. Un presidente incapace di saper leggere e interpretare i regolamenti, che continua a provocare le minoranze e che nell’arco di questi 5 mesi ha dato dimostrazione di tutta la sua faziosità politica e della sua parzialità».
All’orizzonte si profilano provvedimenti seri: oltre all’appello ai consiglieri di maggioranza affinché questo «scempio delle istituzioni comunali» finisca, i consiglieri di minoranza stanno anche valutando se denunciare agli organi competenti quanto accaduto.