SENIGALLIA – Nell’ambito della riorganizzazione della sanità regionale, l’ospedale di Senigallia è stato classificato Covid +. Restano garantite tutte le prestazioni di ricovero previste e necessarie per cittadini e pazienti, e seppur con la limitazione di poter effettuare solo attività chirurgica in emergenza e di urgenza non differibile, tutti i ricoveri per le discipline da sempre presenti continueranno a essere effettuati.
«Purtroppo la situazione riguardo i contagi e i conseguenti ricoveri continua ad aumentare, nella nostra città come nel resto delle Marche e in tutta Italia – ha spiegato Mangialardi -. Siamo come in guerra, ma sono certo che insieme ce la faremo, anche perché finalmente stiamo constatando una maggiore e ormai piena consapevolezza da parte dei nostri concittadini sulla necessità di attenersi fedelmente alle disposizioni varate dal governo nazionale. Segno evidente che sia gli strumenti di comunicazione messi in campo, sia i controlli operati dalla Polizia locale per strada e nei supermercati, stanno funzionando».
A mostrare perplessità sulla scelta è stato il consigliere di Unione Civica Roberto Paradisi con un post sul suo profilo Facebook: «Chiediamoci per quale motivo la Regione e il suo presidente Ceriscioli, proveniente dalla provincia di Pesaro e Urbino, hanno deciso che gli ospedali di Fano e Urbino siano ospedali no covid 19. Mentre l’ospedale di Senigallia è, a tutti gli effetti, ospedale Covid 19. Rifletto: se ad essere colpito è stato soprattutto il nord delle Marche, portando pazienti infetti in città per ora (apparentemente) risparmiate, non si gioca con rischi inaccettabili? Quale è stata la logica di questa scelta?».
Il personale del nosocomio senigalliese darà il proprio contributo nell’attuale fase di emergenza epidemica grazie all’attivazione di tre sezioni supplementari per pazienti da ricoverare con sintomatologia respiratoria correlata al Coronavirus. Le sezioni sono già attive e consistono in due moduli di degenza rispettivamente di 25 e 20 posti letto per la cura dei pazienti dichiarati positivi, e in un modulo di 28 posti letto da usare sia per isolamento di pazienti in attesa di tampone, sia per l’osservazione e la terapia casi sospetti o accertati in attesa di trasferimento secondo le indicazioni del Gores.
Inoltre altri tre locali sono stati adibiti ad analoga funzione, con almeno 3 ulteriori posti letto, e sono state raddoppiate le postazioni di rianimazione. Postazioni dialisi dedicate sono state poi previste per pazienti positivi al Coronavirus. Ciò é stato possibile sia mediante l’accorpamento di aree chirurgiche che tramite l’attivazione di sezioni non utilizzate. Le sezioni dedicate ai pazienti da trattare sono già tutte operative. Quella da 20 posti letto è l’ultima allestita e sarà a regime a partire da oggi per l’accoglienza in caso di saturazione delle altre due.
«Questa classificazione – conclude Mangialardi – rappresenta un riconoscimento dell’efficienza della nostra struttura e dell’alta qualità delle competenze che vi sono al suo interno. Rinnovo quindi l’appello ad aiutare chi è in prima linea contro il contagio e a rispettare il loro encomiabile impegno evitando di uscire di casa, se non per motivi di lavoro, di approvvigionamento alimentare o sanitari non legati al Covid 19. Da parte mia, come sto facendo ormai da giorni, continuerò a rimanere in contatto con la direzione sanitaria regionale per garantire che ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario venga costantemente garantito l’approvvigionamento dei necessari dispositivi di sicurezza».