Senigallia

Ostra, Confindustria in visita alle aziende alluvionate: «Danni per centinaia di milioni di euro»

Sopralluogo del vicepresidente nazionale Alberto Marenghi nelle zone colpite dall'esondazione di Misa e Nevola: «Vicini alle aziende e alle famiglie. Contenti che le realtà stiano ripartendo»

Visita dei rappresentanti di Confindustria allo stabilimento Cavallari a Casine di Ostra
Visita dei rappresentanti di Confindustria allo stabilimento Cavallari a Casine di Ostra

OSTRA – «Siamo vicini alle aziende e alle famiglie per quello che è successo». Queste le prime parole del vicepresidente nazionale di Confindustria Alberto Marenghi, in visita oggi, 28 settembre, ad alcune aziende a Casine di Ostra colpite dalla grave alluvione. «Sono state vissute dai territori giornate complicate e complesse, però sono contento di essere qui in visita per vedere che le aziende sono ripartite o stanno ripartendo: questo è frutto della tenacia dei marchigiani». Il 46enne mantovano ha voluto vedere con i propri occhi non solo lo stato delle imprese allagate da acqua e fango fuoriuscite dai fiumi Misa e Nevola, ma anche come si sono adoperati gli imprenditori per ripartire, chi può, come può. «Sono visibili ancora bene i danni materiali – continua – ma mi ha colpito di più la voglia degli imprenditori e dei loro collaboratori che in quei giorni e quelle ore hanno fatto di tutto per salvaguardare se stessi, le loro abitazioni e le loro aziende». 

Il vicepresidente nazionale di Confindustria Alberto Marenghi (a sinistra) assieme al presidente dorico Pierluigi Bocchini (a destra) e al titolare della Isma Color Mario Mancini
Il vicepresidente nazionale di Confindustria Alberto Marenghi (a sinistra) assieme al presidente dorico Pierluigi Bocchini (a destra) e al titolare della Isma Color Mario Mancini: in secondo piano la strumentazione e i magazzini alluvionati

Il rappresentante di Confindustria ha visitato la ditta Isma Color e la Cavallari Group. Nella prima, in via Merloni a Ostra, sono stati posizionati fuori dai capannoni i macchinari che son da buttare, ma al contempo ne è arrivato proprio oggi un altro, segno della volontà di ripartire il prima possibile. Il titolare Mario Mancini confida di farlo già da questa settimana, anche se sarà parziale dato che prima di poter riacquistare i vari macchinari passerà del tempo. Sfiora i due milioni di euro la conta dei danni soltanto in questo polo produttivo.

Altra tappa della visita di Marenghi era alla Cavallari Group di via dell’Industria, a circa duecento metri da Isma Color. Ad attenderlo l’imprenditore Francesco Cavallari che ha raccontato cos’è successo quella notte: «Erano in corso delle operazioni di manutenzione, tre addetti hanno passato qui la notte dopo aver visto arrivare un’onda di piena. Degli autotrasportatori hanno passato la notte sopra i propri mezzi, perché l’acqua era arrivata negli abitacoli». La ditta che tratta i rifiuti non solo delle Marche ma anche delle regioni limitrofe ha subito danni per mezzo milione di euro, ma già sabato 17 e domenica 18 settembre aveva dato il via alle operazioni di pulizia negli uffici e nei capannoni: l’allagamento era arrivato a superare un metro e mezzo di altezza. Qui «siamo già operativi al 60% – conclude Cavallari – e contiamo di tornare al 100% all’inizio della prossima settimana».

Le operazioni di pulizia degli stabilimenti Cavallati a Casine di Ostra
Le operazioni di pulizia degli stabilimenti Cavallari a Casine di Ostra

Presente all’iniziativa anche Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona. «Ci sono danni per centinaia di milioni solo per quanto riguarda le aziende industriali con cui siamo in contatto: tanti macchinari sono da buttare, i magazzini erano pieni di materie prime, componenti o prodotti finiti che stavano per partire verso i clienti. Senza poi considerare la produzione persa: avremo altri danni per le aziende che sono bloccate e che non possono continuare a lavorare».

Oltre all’amarezza per i danni attuali e per i disagi che si avranno ancora per settimane prima di ritornare alla normalità, Bocchini ha evidenziato come non si possa più perdere tempo sulle azioni per rendere sicuro il territorio: «E’ il secondo fenomeno alluvionale che avviene in queste zone – spiega – occorre metterle in sicurezza; altrimenti se ne andranno le aziende, assieme a loro i lavoratori, e infine le popolazioni. Dove non ci sono aziende non c’è lavoro, conclude, dove non c’è lavoro, purtroppo i territori si inaridiscono e perdono anche la popolazione». A metà novembre è prevista l’assemblea di Confindustria Ancona a cui saranno invitati i vertici nazionali e le istituzioni per «testimoniare la nostra solidarietà e vicinanza ma soprattutto la volontà di non spegnere i riflettori su qualcosa che non deve più succedere».