Senigallia

Ostra ricorda il vigile urbano Paolo Pambianchi

Apprezzato nel lavoro, conosciuto in paese per la sua passione della storia locale e religioso devoto: la comunità e gli amici vogliono ricordarlo con una celebrazione al santuario Madonna della Rosa

Il santuario Madonna della Rosa, a Ostra
Il santuario Madonna della Rosa, a Ostra

OSTRA – La città ricorda con affetto il vigile urbano Paolo Pambianchi. La morte è avvenuta tre mesi fa, in piena emergenza sanitaria, per cause legate a una grave malattia che nulla c’entra con il covid. Ma essendo in lockdown, solo i familiari avevano potuto dire addio all’uomo, grande appassionato di storia locale. E così per ricordarlo, è stata organizzata una messa.

La celebrazione si terrà domani, sabato 11 luglio, alle ore 17:30, al santuario della Madonna della Rosa di Ostra. Un modo per dare l’ultimo saluto a chi ha dato tanto non solo alla famiglia (lascia la moglie Gianna e i figli Eleonora e Andrea) ma anche alla comunità, sia a livello professionale che culturale e devozionale. Innanzitutto Paolo Pambianchi è stato un vigile urbano molto apprezzato per la dedizione con cui ha svolto il suo lavoro. Era da poco in pensione e aveva lavorato fino all’ultimo nonostante stesse già combattendo una battaglia più importante.

Pambianchi era anche appassionato di storia e grande conoscitore di avvenimenti locali. Particolarmente interessato alla storia di Ostra antica e alle origini delle due città dallo stesso nome: Ostra Vetere e Ostra, negli ultimi giorni di vita aveva voluto raccogliere in un unico volume tutti gli scritti riguardanti l’antico municipio di Montalboddo e l’origine di Montenovo, gli antichi nomi dei due paesi.

Ma Pambianchi collezionava tutto ciò che riguardava i due santuari mariani di Ostra, la madonna della rosa (le prime notizie di voti e pellegrinaggi risalgono al 1666) e quello del Santissimo Crocifisso, edificato nell’anno 1333. «Interveniva spesso – ricorda Bruno Morbidelli – con qualche articolo nel bollettino semestrale del santuario della Madonna della Rosa e, in occasione del 250° anniversario, aveva scritto “Gli aspetti devozionali” nel libro della storia del santuario, uscito per l’occasione. Aveva organizzato anche una bella mostra delle immaginette, dei libri di preghiera, delle medaglie e di altri oggetti ricordo del santuario. Ora la comunità di Ostra, che a causa del lockdown non gli ha potuto dare nemmeno l’estremo saluto, lo vuole ricordare con una messa al santuario, dove Paolo orgogliosamente raccontava di aver fatto, in qualità di vigile, la guardia alle sacre corone d’oro della madonna e del figlio durante una esposizione ai devoti del santuario».