OSTRA VETERE – Poco meno di 3300 abitanti, in diminuzione rispetto agli ultimi anni e alle prese – come tutti i piccoli comuni – con due spauracchi: da un lato quello della fusione amministrativa con altri comuni per creare enti con più di 5mila abitanti; dall’altro la progressiva riduzione dei servizi che spesso sono la causa, altre volte la conseguenza del calo di abitanti.
«Siamo alle prese con una progressiva riduzione dei servizi – racconta Alberto Fiorani, ex sindaco del paese e referente dell’associazione culturale Montenovonostro – e l’ultima in ordine di tempo è quella di Poste Italiane che sta varando, o perlomeno così sembra dalla stampa, un piano di riduzione della funzionalità dell’Ufficio Postale di Ostra Vetere che se non verrà soppresso sarà aperto e funzionante solo due giorni a settimana».
Sarebbe “un’ulteriore menomazione del paese”, dopo i tanti servizi pubblici che in questi ultimi 30 anni sono andati progressivamente a scomparire in paese. Proprio Fiorani ricorda come, negli anni, sono stati smantellati la Rsa, la sede amministrativa della scuola ora accorpata con Corinaldo, negli uffici comunali il personale è stato ridotto e tante altre situazioni simili a quella dell’ufficio postale hanno reso complicato vivere in un piccolo comune. “Ora sembra che ci vogliano togliere pure quello – ironizza ma non troppo Fiorani, riferendosi alle possibili fusioni amministrative di cui anche Ostra Vetere è una candidata – ma facendo così non ottimizzano nulla, rendono solo tutto più complicato per noi cittadini, stanno rendendo disabile il paese».
Per cercare di smuovere la situazione, l’associazione Montenovonostro ha scritto al sindaco di Ostra Vetere Luca Memè sulla situazione dell’ufficio postale a rischio soppressione, mossa che penalizzerebbe insopportabilmente la comunità locale. “Chiediamo allora all’amministrazione comunale di prendere tutti i provvedimenti necessari a sventare quest’ultimo attentato ai diritti dei compaesani e a fare di tutto per impedire quest’ultima riduzione dei servizi pubblici essenziali e irrinunciabili per una dignitosa vita sociale e comunitaria”.