Senigallia

Parcheggi e lavoro: altre polemiche a Senigallia per la cooperativa defenestrata

Diritti al Futuro tuona contro l’amministrazione che ha tolto la gestione di due aree di sosta a una realtà sociale che occupa persone svantaggiate: «Vergogna e dimissioni»

Il parcheggio in viale Leopardi, a Senigallia, di fianco l'ex Gil. Foto di Carlo Leone
Il parcheggio in viale Leopardi, a Senigallia, di fianco l'ex Gil. Foto di Carlo Leone

SENIGALLIA – «Vergogna e dimissioni» tuonano da Diritti al Futuro in merito alla vicenda della cooperativa allontanata dai parcheggi che gestiva da decenni. È questo l’ultimo (per ora) capitolo di una questione che andrà avanti anche domani, quando è prevista una simbolica manifestazione di protesta sotto il palazzo comunale.

Questione iniziata con la scadenza del contratto nel 2019 per la gestione di due aree di sosta in viale Leopardi, di cui, da decenni si occupava la cooperativa sociale Progeil che impiega persone con svantaggi e disabilità. L’attuale amministrazione comunale, accortasi dell’accordo scaduto, ha pensato di avocare a sé la gestione con dipendenti comunali e parcometri, con una pec a pochi giorni dall’effettiva cessazione della gestione esterna. La cosa ha suscitato varie reazioni, innanzitutto dal centrosinistra, oltre che della stessa cooperativa.

Diritti al futuro parla di «drammatico licenziamento» dei sei lavoratori in inserimento lavorativo nel progetto di gestione dei parcheggi da parte delle cooperative sociali. «La foglia di fico messa per coprire la vergognosa vicenda, che la giunta Olivetti ha espresso arrampicandosi sugli specchi con scuse puerili e imbarazzanti, aggrava le responsabilità di chi si è macchiato di un atto crudele e privo di utilità. Addossare colpe ad una convenzione scaduta e dichiarare, dopo la lettera di benservito e le proteste della società civile, che i lavoratori saranno inseriti in nuovi progetti, sanno di marcio!».

Dall’associazione politico-culturale arriva la richiesta di un passo indietro importante da parte del Comune di Senigallia, in particolare di rimuovere il funzionario responsabile e dimettere l’assessore competente, ritirare l’atto, siglare una nuova convenzione, ristabilire gli inserimenti lavorativi. Ma soprattutto di «chiedere scusa pubblicamente per aver ammazzato la dignità degli interessati e affondato decenni di politiche sociali comunali fiore all’occhiello cittadino riconosciuto a livello regionale e nazionale».