Senigallia

Passerelle, ponti, escavi: Senigallia e vallate tra «frottole politiche e realtà» del post alluvione

La gestione del post alluvione è di nuovo al centro di un attacco politico che il Partito Democratico e i gruppi consiliari di opposizione di Senigallia e Ostra muovono verso le amministrazioni Olivetti e Acquaroli

I lavori di escavo del fiume Misa a Senigallia: sullo sfondo la passerella ciclopedonale provvisoria
I lavori di escavo del fiume Misa a Senigallia: sullo sfondo la passerella ciclopedonale provvisoria

SENIGALLIA – “Parole, parole, parole” cantava Mina e a lei sembrano essersi ispirati i gruppi di opposizione consiliare di Senigallia e Ostra e il Partito Democratico di Senigallia e zona Misa-Nevola per attaccare la politica locale e regionale per i numerosi e roboanti annunci sulle opere post alluvione 2022. Annunci che, secondo il centrosinistra vallivo, si spiegano solo leggendoli in chiave elettorale (le europee del 2024) ma che cozzano con la realtà dei territori, molti dei quali abbandonati a se stessi. 

«Dopo l’ennesima camminata senza il “fiatòn” del presidente Acquaroli – è l’invito del centrosinistra senigalliese e ostrense – segniamo sulle agende, care cittadine e cittadini, imprese, sindacati, associazioni ecc., i mesi di aprile-maggio 2024 quando verrà inaugurato il nuovo ponte Garibaldi, “molto alto” ha detto il sindaco “ingegnere idraulico”. Un ponte bello e monumentale (la Soprintendenza è al lavoro?). Ondate di nuova “serenità” avranno invaso la vita dei 70.000 abitanti della valle Misa-Nevola! Guarda caso, in quei due mesi sarà in pieno svolgimento la campagna elettorale per le “europee” e gli ordini che arrivano direttamente da Palazzo Chigi sono di stare sereni e votare con gli amici sovranisti e autocrati della Meloni, che però l’altro giorno sulla questione dei migranti l’hanno lasciata a mani vuote; lei ha ugualmente suonato squilli di vittoria (di Pirro)».

Ma cosa succede al di fuori di Senigallia? Pd e altri gruppi politici della vallata sottolineano come recentemente il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli abbia denunciato nuovamente «il nulla degli interventi nelle aree interne e, come si sa, i cittadini vanno dai sindaci non dal presidente Acquaroli in Regione; forse sanno che non vale il viaggio. Quindi siamo già, tanto per cambiare, in piena campagna elettorale e allora bisogna sparare frottole politiche di grandi dimensioni del tipo “dieci mesi per demolire, ricostruire, inaugurare il ponte Garibaldi” e magari anche il “sollevamento” del ponte degli Angeli, mentre una delle più brutte passerelle ciclo(?)pedonali d’Italia è emersa dopo 10 mesi dall’alluvione. Miracoli della politica!» ironizzano.

L’attacco alla Regione non risparmia nemmeno la struttura commissariale per la questione delle vasche di laminazione annunciate dall’assessore Aguzzi, mentre il vice commissario Babini parla di aree di laminazione: «Chiaritevi le idee in Regione, parlatene tra di voi, insegnate al presidente Acquaroli e al sindaco Olivetti che Senigallia e la vallata si salvano se si fanno opere urgentissime a monte e non alla foce del Misa e quindi si parte da Arcevia, Serra de’Conti e Barbara e non dal ponte Perilli. Ci sono infatti anche 30 ponti da rifare o almeno ristrutturare, più frane e smottamenti sparsi e i terreni agricoli che non devono scivolare a valle e lasciare in pace gli alberi almeno sugli argini, anzi risanare le distruzioni demenziali a tappeto e non selettive».

Il tema dei lavori pubblici post alluvione 2022 tiene banco anche per la questione delle risorse economiche; Pd e sodali vogliono vederci chiaro: «E’ necessario conoscere finalmente i criteri di riparto dei 200 (?) milioni stanziati, ma quanti sono esattamente? Su quali capitoli del bilancio regionale si trovano? Dove possiamo leggere il cronoprogramma di tutti gli interventi futuri e il rendiconto delle “centinaia” già fatti? E i risarcimenti veri ad imprese e cittadini?».

Da qui l’invito a un confronto il più possibile trasparente con la comunità interessata dalle opere ma soprattutto dai danni del disastro di dieci mesi fa: «Acquaroli, Babini, Olivetti: smettetela con comunicati e interviste a senso unico, convocate una o più assemblee pubbliche ed esponetevi alla interlocuzione trasparente e democratica» concludono dal Partito Democratico di Senigallia e zona Misa-Nevola, oltre che dai gruppi  consiliari di opposizione di Ostra (Vivere Ostra) e Senigallia (PD, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia, Vola Senigallia).