SENIGALLIA – Pedonale o carrabile? Entrambi. Questa è la risposta dell’amministrazione comunale di Senigallia alla possibilità o meno di riaprire al traffico veicolare il ponte II Giugno, una volta terminati i lavori di demolizione e ricostruzione. Ma il cantiere è fermo in questi giorni per le bombe che spuntano come funghi – ma non era mai stata fatta una ricognizione nel corso degli anni? – e quindi al dibattito si aggiunge anche la questione natalizia.
La scelta di rendere il ponte pedonale è stata frutto del mischiaticcio tra una necessità e una volontà politica: la giunta Mangialardi prese al balzo la palla delle criticità statiche della struttura per allargare la ztl, come già nei suoi piani. Se ufficialmente la motivazione era appunto quella tecnica, dall’ex sindaco erano sempre arrivate parole favorevoli all’estensione della zona pedonale del centro storico, in contrasto con la volontà di molti di arrivare con l’auto a due passi dal negozio o dal bar per l’aperitivo. Dal 2016 dunque il ponte II Giugno, che collega l’omonimo corso con via Carducci, crea di fatto una lunga e piacevole passeggiata. Ma tante erano state le critiche, arrivate soprattutto da residenti ed esercenti che vivono quotidianamente l’area. Tanto che alcuni imprenditori avevano finito per scegliere di trasferirsi altrove.
Da tempo la squadra di Massimo Olivetti, nel frattempo divenuta amministrazione comunale, ha espresso la volontà di ascoltare la cittadinanza sul futuro del ponte II Giugno che dovrebbe divenire sia carrabile (la nuova struttura in acciaio lo consentirà), sia pedonale. In fase di valutazione – come spiega il sindaco in un’intervista al Corriere Adriatico – ci sono delle fasce orarie e stagionali in cui aprire il ponte alle auto e ai mezzi anche pesanti, mentre altre soprattutto d’estate dove favorire il passeggio.
La motivazione è da ricercarsi sull’andamento del traffico d’inverno: con una goccia di pioggia già si creano lunghe file di mezzi (quasi sempre con pochissime persone, spesso solo il conducente) che provano a immettersi da via portici Ercolani a via Pierelli e da qui nella statale 16. La riapertura al traffico potrebbe significare una svolta per molti automobilisti che arrivano in centro storico e potrebbero uscirne sfruttando ponte II Giugno velocemente e senza incolonnamenti. D’estate il discorso cambierebbe sia per l’aumentata presenza di residenti e turisti ma anche per il notevole impiego di mezzi “green” come biciclette e, adesso, anche monopattini. Dunque una flessibilità che potrebbe prevedere anche fasce orarie come quella serale per pedonalizzare la struttura, lasciando l’opportunità di attraversarlo in auto durante il giorno in concomitanza con gli orari lavorativi.
Sul futuro del ponte II Giugno, una volta terminati i lavori che andranno alla lunga, deciderà l’amministrazione dopo una nuova concertazione con le associazioni di categoria. Nel frattempo, però, proprio per la presenza del cantiere interviene il gruppo politico Senigallia Resistente. Teoricamente si dovrebbe arrivare presto alle fasi finali del cantiere, dove son previsti materiali di grosse dimensioni e altrettanto grosse gru per il loro sollevamento e movimentazione. Il che «significa definitiva chiusura del centro. Sappiamo ed abbiamo accolto favorevolmente il dialogo del nuovo sindaco con gli esercenti del ristoro che ovviamente chiedono una sospensione dei lavori nel periodo a ridosso del natale per consentire loro, dopo il già difficoltoso periodo “covid”, di poter lavorare appieno e nel modo più proficuo possibile; ma osiamo chiedere al sindaco Olivetti di anticipare questa sospensione dei lavori al 7 dicembre almeno, per permettere anche a tutti gli altri esercenti di poter godere di uno dei periodi più proficui dell’anno. I preparativi di queste feste, i regali e quanto possa dare vita al centro storico e alle sue attività, si svolgono prima di natale» sostengono da Senigallia Resistente che ipotizza anche un altro scenario. Se infatti non si dovesse rispettare per vari motivi la data del 20 dicembre come fine del cantiere prevista nel cronoprogramma perché non sospendere i lavori in anticipo? In questo modo si potrebbe «garantire a tutte le categorie di esercenti del centro storico di “respirare” e a noi cittadine e cittadini di godere del nostro centro in modo rilassato, e ce n’è un gran bisogno in questo strano 2020».