SENIGALLIA – Gioca una grossa somma alle slot machines e perde tutti i soldi. Poi, preso dalla rabbia e dall’alcol, colpisce ripetutamente con la testa una macchinetta fino a romperne lo schermo touch. È quanto avvenuto nei giorni scorsi in un’attività commerciale a Senigallia, dove un 51enne è stato fermato dai carabinieri, sanzionato e infine denunciato.
Tutto ha inizio la scorsa settimana, intorno alla mezzanotte, quando nell’attività situata sulla statale Adriatica entra un cliente che chiede di poter giocare alle slot machines. Dal proprietario si fa spiegare come si gioca e poi inizia a scommettere diversi soldi, perdendoli tutti. Accecato dalla rabbia ha iniziato a colpire la macchinetta prima con i pugni poi con la testa, fino a romperne il touch screen.
Immediata quindi la chiamata del titolare dell’attività al 112: una pattuglia è giunta sul posto e trovato l’uomo – un 51enne di nazionalità marocchina ma da tempo residente a Senigallia e con precedenti – con una vistosa ferita alla testa. Sono scattati gli accertamenti da cui è emerso che era aveva bevuto prima di entrare nel locale e poi se l’era presa con il dispositivo quando non riusciva a vincere. Stando alle sue dichiarazioni avrebbe perso circa 900 euro, affermazione però difficilmente compatibile con il suo status di disoccupato.
Dopo aver rifiutato le cure per la ferita alla testa, è stato quindi portato in caserma dove è stato sottoposto all’alcoltest che ha confermato l’abuso di alcol: nel sangue aveva un tasso di 1,74 g/l ed è stato sanzionato per ubriachezza. Nel contempo è stato denunciato per il danneggiamento della macchinetta per un valore di circa 500 euro.
«Sono numerosi i controlli che eseguiamo ogni giorno e ogni notte per contrastare l’abuso di alcol» ha dichiarato il capitano Francesca Romana Ruberto, comandante della compagnia carabinieri di Senigallia. E ciò avviene sia attraverso il controllo stradale, sia attraverso il pattugliamento del territorio per monitorare gli atteggiamenti e i soggetti più pericolosi. Ma «rimane un fenomeno difficile da arginare» e che attraversa soprattutto ogni fascia di età e ceto sociale.